«Hic ego, etsi eram perterritus non tam mortis metu quam insidiarum a
meis, quaesivi tamen, viveretne ipse et Paulus pater et alii, quos nos exstinctos arbitraremur. ‘Immo vero’, inquit,
‘hi vivunt, qui e corporum vinculis tamquam e carcere evolaverunt, vestra vero, quae dicitur, vita mors est. Quin tu aspicis
ad te venientem Paulum patrem?’ Quem ut vidi, equidem vim lacrimarum profudi, ille autem me complexus atque osculans flere
prohibebat.».
Versione tradotta
«A questo punto io, anche se ero rimasto atterrito non tanto dal
timore della morte, quanto dall'idea del tradimento dei miei, gli chiesi tuttavia se fosse ancora in vita egli stesso e mio
padre Paolo e gli altri che noi riteniamo estinti. «Al contrario», disse, «sono costoro i vivi, costoro che sono volati via
dalle catene del corpo come da una prigione, mentre la vostra, che ha nome vita, è in realtà una morte. Non scorgi tuo padre
Paolo, che ti viene incontro?». Non appena lo vidi, versai davvero un fiume di lacrime, mentre egli, abbracciandomi e
baciandomi, cercava di frenare il mio pianto.».
- Letteratura Latina
- Somnium Scipionis di Marco Tullio Cicerone
- Cicerone