Quin etiam si cupiat proles illa futurorum hominum deinceps laudes unius cuiusque nostrum a patribus acceptas posteris
prodere, tamen propter eluviones exustionesque terrarum, quas accidere tempore certo necesse est, non modo non aeternam, sed ne
diuturnam quidem gloriam assequi possumus. Quid autem interest ab iis, qui postea nascentur, sermonem fore de te, cum ab iis
nullus fuerit, qui ante nati sunt.
Versione tradotta
E anche nel caso che quella progenie di uomini futuri desideri
tramandare, di generazione in generazione, gli elogi di ciascuno di noi dopo averli appresi dai padri, tuttavia, a causa delle
inondazioni e degli incendi che devono inevitabilmente prodursi sulla terra in un tempo determinato, non siamo in grado di
conseguire una gloria non dico eterna, ma neppure duratura. Cosa importa, dunque, che discuta sul tuo conto chi nascerà dopo di
te, se riguardo a te non parlava la gente nata prima? E questi uomini furono non meno numerosi e, senza dubbio, migliori.
- Letteratura Latina
- Somnium Scipionis di Marco Tullio Cicerone
- Cicerone