Diritto naturale e storia si apre con una solenne invocazione allâasserzione della Dichiarazione di Indipendenza circa le verità auto-evidenti e i diritti inalienabili: Strauss ricorda ai suoi lettori lâimportante ruolo giocato dal diritto naturale nella nascita degli Stati Uniti, âla più potente e prosperosa tra le nazioni della Terraâ. Fatto ciò, Strauss prosegue disegnando unâinquietante prospettiva: sostiene infatti che la scienza sociale americana sia pervasa dallo stesso spirito che caratterizzava il pensiero tedesco pre-bellico e pre-nazista. Abbandonato il diritto naturale, ci si tuffava nello storicismo e nel relativismo, teorie per le quali ogni pensiero dellâuomo non ò nientâaltro che un accidentale e fortuito prodotto del proprio tempo. In questo scenario, non esiste in natura nulla in base al quale si possa ragionevolmente optare per la libera democrazia piuttosto che per la tirannide. Quindi, mentre la scienza sociale pretende di mostrarci in che modo possiamo raggiungere i fini ai quali tendiamo, allo stesso tempo ci dimostra come ogni fine sia, in se stesso, privo di senso e fondamento. Strauss non rigetta direttamente gli insegnamenti del relativismo e dello storicismo. Detto altrimenti, egli non respinge la relativistica e storicistica negazione del diritto naturale tentando direttamente di dimostrare lâesistenza in natura di principi giuridici universali ed immutabili percepibili dalla ragione umana. Piuttosto, cerca di mettere in crisi le due teorie portando alla luce le assunzioni dogmatiche che ne stanno alla base: il suo ò un procedimento negativo. La sua intenzione ò quella di indurci a riflettere sulle opinioni che assumiamo per certe, per aprire la nostra mente alla possibilità dellâesistenza di una vera e propria morale filosofica, o diritto naturale. Strauss usa gli argomenti propri dello storicismo per distruggerlo dallâinterno. Lo storicismo sostiene che ogni teoria transistorica – investita cioò di una validità universale â ò, per ciò stesso, errata. Il pensiero umano nel suo complesso, infatti, ò stato e sarà sempre storico, âin situazioneâ, soggetto a limitazioni caratteristiche del proprio tempo, delle quali esso ò, però, necessitatamente inconsapevole. Tuttavia, nota Strauss, questâassunzione ò essa stessa transistorica, valida universalmente in ogni tempo e luogo. Ciò rende la tesi dello storicismo autocontraddittoria e assurda. Strauss utilizza contro le pretese dello storicismo anche il richiamo allâesperienza tipico di questa dottrina. Secondo lo storicismo, âlâesperienza storicaâ mostra come tutte le teorie del passato riposassero su basi dogmatiche, su principi presi per validi ma non dimostrati. Lo storicismo sostiene che i pensatori del passato erano necessariamente posti sotto lâinfluenza della loro situazione storica: Platone non poteva vedere oltre lâorizzonte della polis, Hobbes non poteva guardare oltre quello della guerra civile inglese. Strauss osserva però che nemmeno la più sofisticata forma dello storicismo – lo âstoricismo radicaleâ – mette mai in discussione lâesperienza storica: questa vaga e indistinta esperienza ò assunta come principio valido e garantito. Strauss inizia qui a preparare il campo alla possibile esistenza di un diritto naturale tramite il richiamo allâesperienza personale di ogni suo lettore: âlâevidenza di quelle semplici esperienze circa il giusto e lâingiusto ò la base della convinzione filosofica dellâesistenza di un diritto naturaleâ. Riguardo al positivismo, Strauss torna in qualche modo alla tesi di Max Weber secondo cui la ricerca scientifica può esprimersi solo su questioni âdi fattoâ, mentre deve tralasciare quelle âdi valoreâ. Così facendo, Strauss sposta il baricentro della sua discussione dalla possibilità di un diritto naturale a quella di una scienza sociale che contenga valutazioni normative, per arrivare infine alla questione della vita filosofica. Nel definire la posizione di Weber ânobile nichilismoâ, Strauss ci vuole mostrare come il nichilismo weberiano non derivi da una semplice indifferenza di valori, ma da unâappassionata -seppur sterile – ricerca di solide basi per nobili e più alti valori.
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- Filosofia - 1900