Gericault Theodore: opere e riassunto - Studentville

Théodore Géricault

Théodore Géricault. Riassunto e opere principali di Théodore Géricault. Analisi de La zattera della medusa.

RIASSUNTO E OPERE

Théodore Géricault (1791 – 1824), pittore precocissimo, quando poco più che ventenne espone la sua prima opera importante, l’Ufficiale dei cacciatori a cavallo, la sua poetica è già definita. È ancora l’epopea napoleonica, perché anche Géricault, come molti altri giovani francesi di quegli anni, è affascinato dalla grande avventura che coinvolgerà l’intera Europa; ma non è l’epoca nel suo complesso; è un momento, uno dei tanti, che compongono il mosaico di una battaglia. L’impennarsi del cavallo, il volgersi dell’ufficiale verso i soldati per incitarli, la composizione diagonale in profondità, esprimono l’istantaneità dell’azione rappresentata, un’azione singola, isolata, di cui intravediamo a distanza alcuni episodi (cavalieri in corsa, un cannone danneggiato) e di cui intuiamo il terribile caos nel polverone che attenua l’esattezza della vista e nell’infuocarsi dei colori.

Nel 1816 compie un viaggio in Italia, prima a Firenze, dove visita le cappelle Medicee e di Michelangelo, e poi a Roma, dove conosce di persona le opere di Raffaello e le antichità. Attratto dal popolo di Roma e dai suoi costumi, Géricault esegue una serie di bozzetti ispirati alla tradizionale corsa di cavalli barberi che ogni anni a carnevale si teneva in via del Corso. Nella Corsa dei cavalli barberi a Roma sfoggia le sue doti di colorista; nelle pennellate sfrangiate si riconosce la foga di Rubens, ma attenuata da un che di classico e raffaellesco nei profili dei palafrenieri. Tuttavia non vi è nulla di freddo, poiché nella scena Géricault ha colto il momento di massima concitazione.

Ogni elemento si carica di eroismo, tra l’aristocratico e il plebeo. Nella sua pittura, specie nei grandi quadri di argomento storico contemporaneo, come La zattera della Medusa, egli tende a porre equilibrio forma e passione, dosando classicismo e realismo. Classiche nel loro impianto sono le figure; realistico, eroico e tragico, quindi romantico, lo slancio ascensionale di quelle figure, ammucchiate in un monumento di corpi.

GERICAULT OPERE: ANALISI LA ZATTERA DELLA MEDUSA

La zattera della Medusa (1818-1819), è un quadro rivoluzionario e rappresenta il punto di approdo di tutte le ricerche di Géricault. Fino a questo momento la pittura di storia aveva ricercato modelli ideali e universali nel passato e negli eroi dell’antichità per esprimere i sentimenti che governano la vita e l’animo umano. Con Géricault l’uomo è messo di fronte all’ineluttabilità del destino, non passando per il filtro del mito bensì di un fatto accaduto da poco, così che l’episodio di cronaca diventa “storico” e gli viene tributata la scala monumentale del grande fatto di storia antica.

GERICAULT OPERE: GLI ALIENATI MONOMANIACI

L’ultimo lavoro compiuto da Géricault, già prostrato da una condizione di salute che lo porterà giovanissimo alla morte, è la serie di malati affetti da monomania commissionatagli dall’amico il dottor Georget, il quale intendeva forse utilizzare i dipinti per costruire una vera e propria documentazione clinica.

Géricault esegue tra il 1822 e il 1823 cinque ritratti di persone affette da monomania. Sono tutti ritratti a mezzo busto su fondo neutro; i loro sguardi si perdono nel vuoto, immersi in una specie di trance ipnotica, e non guardano direttamente l’osservatore. Anche in questo caso l’espressione non deriva da forzature drammatiche, ma dall’osservazione oggettiva e penetrante dei cinque campioni di alienazione.

Géricault compie un’azione di approfondimento dei valori cromatici, con grande uso di bruni, ocra, rosso scuro. Il colore, depositato a colpi rapidi di pennello, è studiato per accostamenti, tali da richiamare, specie nell’uso del bruno, accostato al rosso mattone, alcuni dipinti giovanili di La Tour, uno dei grandi rappresentanti del Realismo francese.

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