TROVATO IL VILLAGGIO DI SAN PIETRO AD ISRAELE: COSA SAPERE
Se siete appassionati di archeologia siete fortunati perchè oggi ci occupiamo del ritrovamento del villaggio di San Pietro in Israele. E’ affascinante pensare che dopo secoli, sotto la terra su cui camminiamo o nei fondali del mare in cui passiamo le nostre estati, si possano ancora nascondere resti di civiltà vissute molto molto tempo fa. Chi fa questo lavoro è fortunato perchè dietro ogni scoperta si nascondono forti emozioni e grande stupore ogni volta che dagli scavi emerge qualcosa di nuovo che lo riporta indietro in epoche passate; l’archeologo studia il reperto, lo analizza e lo consegna idealmente al resto della comunità. Il ritrovamento del villaggio di San Pietro in Israele ha suscitato subito interesse e scalpore, non si parla di altro; dopo decenni di scavi un’équipe di archeologi israeliani avrebbe identificato i resti della località di Bethsaida-Julias, ovvero il villaggio di pescatori dove nacquero gli apostoli Pietro, Andrea e Filippo. Scopriamo insieme l’emozionante scoperta di questo gruppo di archeologi.
L’IMPRESA DEGLI ARCHEOLOGI GUIDATI DA MORDECHAI AVIAM
L’impresa è stata portata avanti da una squadra di archeologi guidati da Mordechai Aviam dell’Istituto Kinneret di archeologia della Galilea e ci sono voluti decenni per portare a termine questa missione. Questi archeologi avrebbero identificato i resti della località di Bethsaida- Julias, ovvero il villaggio dove nacquero gli apostoli Pietro, Andrea e Filippo; ci troviamo nei pressi del fiume Giordano laddove le acque entrano nel lago di Tiberiade tra il Giordano e il Mar di Galileo. Nella località, che oggi è chiamata al- Araj (Beit Habek), gli archeologi hanno trovato uno strato di terreno con reperti di epoca romana che potrebbero essere collegati a Julias, località che prende il nome di Julias la figlia del primo imperatore romano Augusto. Giuseppe Flavio, storico romano di estrazione ebraica, è intervenuto in soccorso dei colleghi archeologi sostenendo che il villaggio di Bethsaida-Julias fosse situato esattamente nel punto in cui in Giordano entra nel lago di Tiberiade. Ora scopriamo insieme nel dettaglio di che reperti si tratta.
VILLAGGIO DI SAN PIETRO: COSA HANNO RESTITUITO I REPERTI?
Dalla grande impresa durata decenni e condotta da un gruppo di archeologi guidati da Mordechai Aviam sono emerse tracce di resti della località di Bethsaida-Julias, il villaggio in cui nacquero gli apostoli Pietro, Andrea e Filippo. I reperti che sono stati trovati sono tutti datati tra il I e il III secolo, si trovavano a due metri di profondità al di sotto di uno strato dell’epoca bizantina; gli archeologi hanno trovato anche una moneta d’argento risalente all’epoca dell’imperatore Nerone e i resti di una vasca romana atipica nei villaggi della zona. Proprio il ritrovamento di questi bagni ha convinto gli archeologi di essere in presenza della città di Julias mai ritrovata; il complesso dei bagni indicherebbe la presenza di una polis romana, non di un villaggio ma di una città dotata di servizi pubblici. Il ritrovamento della moneta d’argento risalente all’epoca di Nerone che dimostra come fosse abitata intorno al 65 dopo Cristo. Vediamo ora perchè i reperti farebbero identificare il sito con la città di Pietro.
PERCHÈ I REPERTI FAREBBERO IDENTIFICARE IL SITO CON LA CITTÀ DI PIETRO?
Lo strato dove sono rimaste conservate le antiche strutture si trova a 212 metri sotto il livello del mare; in passato gli studiosi credevano che all’epoca di Gesù il mare di Galilea si trovasse a 209 metri sotto il livello del mare e, di conseguenza, avevano cercato la città di Bethsaida più in alto. In quello che oggi conosciamo come Parco del Giordano furono trovati due edifici, del primo e del secondo secolo d.c ma erano isolati e non c’era alcuna traccia del villaggio di Bethasaida. Aviam, invece, sostiene che il livello del lago di Tiberiade fosse più basso e se così fosse Betsaida poteva essere davvero situata a 212 metri sotto il livello del mare. Dai suoi scavi e dai suoi studi è emerso che nel III secolo d.c. il bagno pubblico romano fu sommerso dalle acque del Giordano e ricoperto di detriti su cui si sarebbe stabilizzato lo strato bizantino. Gli scavi nella zona non si sono conclusi, questa che si è conclusa è la seconda stagione, la prossima ci sarà nella prossima stagione.