Sono 117mila i compiti consegnati al secondo appello per l’accesso a Medicina, Chirurgia e Odontoiatria. La distribuzione per materia evidenzia circa 44mila prove di Fisica, 35mila di Biologia e oltre 38mila di Chimica.
Secondo quanto anticipato dall’Ansa, 25.450 candidati hanno ottenuto un voto pari o superiore a 18 negli esami sostenuti nei due appelli del 20 novembre e del 10 dicembre.
I risultati attesi per il 23 dicembre consentiranno di delineare il quadro definitivo prima della pubblicazione della graduatoria nazionale, prevista per il 12 gennaio. Chi non raggiungerà le tre sufficienze dovrà recuperare il debito formativo nell’ateneo assegnato dalla graduatoria stessa.
Fisica si conferma la materia più ostica, mentre Chimica mostra un miglioramento rispetto al primo appello, seguita da Biologia. I posti complessivi disponibili tra atenei pubblici e privati sono 24.026, dato che orienterà le scelte degli studenti nelle prossime settimane.
La riforma del semestre filtro: come funziona e cosa cambia
Il decreto legge 71/2025 ha introdotto un nuovo percorso per l’accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi Dentaria e Medicina Veterinaria. Il tradizionale test a quiz è stato sostituito da tre insegnamenti da 6 CFU ciascuno nelle discipline di Chimica, Fisica e Biologia.
Gli esami di profitto sostenuti durante il semestre, attraverso prove dedicate, contribuiscono alla graduatoria nazionale per l’immatricolazione definitiva.
Tuttavia, gli studenti hanno sollevato diverse criticità. Il carico di studio richiesto in tempi così ristretti risulta difficilmente sostenibile per molti. Inoltre, si segnala una percezione di scarsa trasparenza nelle modalità di svolgimento delle prove e un sistema di vigilanza che varia tra gli atenei, creando condizioni disomogenee.
Chi non raggiunge le tre sufficienze dovrà affrontare il recupero del debito formativo nell’università che verrà assegnata dalla graduatoria del 12 gennaio, con il rischio concreto di compromettere il percorso accademico.
Le richieste degli studenti e il presidio al Mur
Nel pomeriggio del 23 dicembre, alle ore 15, gli studenti di Cambiare Rotta hanno organizzato un presidio davanti al ministero dell’Università e della Ricerca a Roma per contestare l’attuale sistema di selezione. Le loro dichiarazioni denunciano il rischio concreto che migliaia di aspiranti medici vengano esclusi dai corsi e perdano un anno di studi a causa del semestre filtro.
I manifestanti sostengono che la riforma non risolva i problemi strutturali dell’accesso a Medicina: “La selezione è sbagliata alla radice”, affermano. Secondo il movimento studentesco, servirebbero investimenti mirati sulla formazione di medici, sull’assunzione di personale sanitario e sul potenziamento del servizio sanitario nazionale.
Il semestre filtro, esattamente come il precedente numero chiuso, viene considerato uno strumento che giustifica il disinvestimento sulla sanità pubblica e restringe l’accesso ai corsi universitari anziché ampliarlo.
La posizione della ministra Bernini: correttivi e dialogo
La ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, intervistata da La Repubblica, riconosce che la riforma è perfezionabile ma difende la svolta introdotta. Il precedente sistema a quiz viene definito “chiuso, ingiusto e classista”, una lotteria che alimentava il business dei corsi privati senza reale formazione.
Il nuovo modello, secondo la ministra, è aperto, inclusivo e democratico.
Bernini, già contestata durante la kermesse di Fratelli d’Italia ad Atreju, ribadisce che non si tornerà indietro. Tuttavia, si dichiara disponibile a introdurre correttivi, affrontando le criticità emerse attraverso il dialogo con gli studenti. La finestra temporale tra gli esiti del 23 dicembre e la graduatoria nazionale del 12 gennaio rappresenta il momento decisivo per eventuali aggiustamenti operativi.