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Al-Gazali

Il pensiero del filosofo.

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Al-Gazali La reazione più decisa contro Avicenna e , in generale , contro la pretesa dei filosofi ( i ” falasifah”), cultori del pensiero greco , in particolare aristotelico , di accedere alla verità , avviene nell’ XI secolo ad opera di Al-Gazali , detto ” ornamento della fede ” . Nato nel 1058 presso Tus , nel Khorasan , da una famiglia di giuristi e di ” sufi ” , dopo aver studiato con un teologo asharita e un sufi , insegnò a Baghdad , ma poi ebbe una crisi , lasciò l’ insegnamento , rinunciò ai beni e si dedicò a vita contemplativa , rimanendo due anni su un minareto della moschea di Damasco . Dopo essersi recato a Gerusalemme e in pellegrinaggio alla Mecca e a Medina , riprese l’ insegnamento nel 1106 , ma morì poco dopo nel 1111 . Al-Gazali é autore di un’ autobiografia intitolata ” Salvezza della perdizione ” , nella quale racconta il suo itinerario spirituale . Dalla fiducia iniziale nei poteri conoscitivi dei sensi , egli passò ben presto al dubbio e muovendo alla ricerca di una verità indubitabile , si rese conto che molti pretendono di saperla cogliere : i teologi enunciano verità , ma accettate sulla base della Scrittura o del consenso della comunità ; alcuni di essi praticano l’ interpretazione allegorica , ma anche questa non ha criteri di certezza , se non l’ infallibilità riconosciuta alla figura dell’ ” imam ” ; i filosofi , invece , pretendono di valersi della sola ragione . Al-Gazali ne studia ed espone oggettivamente le dottrine nell’ opera intitolata ” Le tendenze dei filosofi ” ; alla loro confutazione egli invece provvede con l’ opera successiva intitolata ” L’ incoerenza dei filosofi ” , nota ai latini come ” La distruzione dei filosofi ” . In essa , impiegando tecniche argomentative filosofiche , egli mostra che la filosofia non é in grado di pervenire a conoscenze autentiche su Dio e sui contenuti della fede religiosa . Ciò vale per i materialisti , che negano addirittura l’ esistenza di un Dio creatore , e per quei filosofi , che pur ammettendo un Dio creatore , negano l’ immortalità dell’ anima , ma vale anche per i teisti , come Platone e Aristotele e i loro seguaci . Della filosofia aristotelica , al-Gazali accetta soltanto quanto é attinente alla logica e alla dialettica . Egli procede a confutare una ventina di tesi filosofiche incompatibile , ai suoi occhi , con le credenze religiose : tre in particolare , l’ eternità del mondo , la limitazione della conoscenza di Dio agli universali e la negazione della resurrezione dei corpi . In generale , queste tesi contrastano con il Corano e portano a limitare il potere di Dio ; infatti , sostenere che il mondo sia eterno equivale a dire che Dio non é causa di esso , perchè di due entità eterne una non può essere causa dell’ altra , così come parlare di emanazione del mondo dall’ unità significa escludere da Dio la volontà . Altrettanto , la tesi che Dio non può conoscere le cose e gli eventi individuali é in conflitto con l’ onnipotenza e la provvidenza di Dio . Secondo Al-Gazali , il fatto che gli oggetti conoscibili siano diversi e molteplici non introduce mutamenti nell’ essenza divina che li conosce , altrimenti Dio non potrebbe conoscere neppure gli universali , dato che questi sono infiniti di numero , mentre egli é unico . Analoga limitazione all’ onnipotenza di Dio introduce la negazione della resurrezione dei corpi . Al-Gazali muove anche una critica radicale al concetto cardine della fisica aristotelica , il concetto di causalità e per questo sarà duramente attaccato da Averroè . La relazione di causa-effetto deriva , secondo Al-Gazali , dall’ abitudi (segue nel file da scaricare)

  • Filosofia

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