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Christian Wolff

Il pensiero del filosofo.

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Christian Wolff Christian Wolff ( 1679-1754 ) é solitamente considerato il più autorevole esponente dell’ illuminismo filosofico tedesco . Il suo pensiero in realtà può essere inteso come una vasta opera di sistemazione della filosofia leibniziana , seppur con alcune importanti correzioni , all’ interno di una struttura sistematica di derivazione soprattutto scolastica . Questo implica che il razionalismo di Wolff , lungi dal presentare caratteri altamente rivoluzionari , si inserisca in gran parte nella tradizione filosofica precedente . Ciononostante , esso risulta eversivo rispetto alla cultura del tempo , soprattutto agli ambienti pietistici , che lo ritengono una minaccia per l’ autorità delle Scritture e per la specificità dell’ esperienza religiosa rispetto all’ attività razionale . Per questo la fortuna accademica di Wolff è spesso inversamente proporzionale all’ influenza politica esercitata dal pietismo nell’ università di Halle : allontanatone nel 1723 a causa dell’ opposizione del pietista Francke , egli vi fu richiamato nel 1740 per volontà dell’ antipietista Federico II , appena salito sul trono di Prussia . Le opere di Wolff si possono dividere in due gruppi . Seguendo un percorso linguistico inverso a quello di Thomasius , egli ne redige un primo gruppo in tedesco , con titoli che iniziano tutti con Pensieri razionali ( differenziati poi dall’ oggetto cui tali “pensieri” sono rivolti ) . Un secondo gruppo è invece scritto in latino e i titoli esprimono le diverse scienze di cui si compone il sistema wolffiano : Logica , Ontologia , Cosmologia generalis , Psychologia empirica ,Psychologia rationalis , Theologia naturalis , Philosophia practica universalis , Ethica , Oeconomica , Jus naturae , Jus gentium . Il pensiero di Wolff ha carattere rigorosamente sistematico ed è esposto nel quadro di una precisa classificazione delle scienze . A quest’ ultima è tuttavia permessa una disciplina che ha un valore propedeutico rispetto a qualsiasi attività filosofica scientifica : la logica . Wolff intende incentrare la sua metodologia logica attorno al solo principio di non contraddizione : ad esso viene infatti ricondotto anche l’ altro principio , anch’ esso di ascendenza leibniziana , a cui egli fa ricorso, il principio di ragion sufficiente ( in realtà seguendo in ciò una tendenza già presente in Leibniz ) . Il principio di non contraddizione è lo strumento per passare con assoluta certezza dalle conoscenze note a quelle ignote , in modo da poter ampliare progressivamente l’ ambito del conoscere fino al completamento dell’ intero edificio del sapere. Se in un primo tempo Wolff lascia ancora all’ esperienza una funzione di controllo sui risultati della ricerca razionale , nella seconda fase del suo pensiero , corrispondente all’ elaborazione delle opere in latino , egli affida la costruzione costruzione del sistema esclusivamente al metodo sillogistico ( fondato appunto sul principio di non contraddizione ) che ritiene altrettanto certo del metodo matematico : all’ esperienza rimane soltanto il compito di contribuire alla definizione delle realtà empiriche . Per Wolff c’ é quindi una completa corrispondenza tra filosofia e matematica , cosicchè i suoi interessi filosofici appaiono come la continuazione dell’ attività di matematico con cui esordì sulla scena scientifica . Da questi presupposti discende la definizione della metafisica ( da Wolff intesa come insieme delle discipline a carattere teoretico ) in quanto “scienza del possibile” , nel senso che tutto ciò di cui si dimostra la possibilità logica ( ovvero la pensabilità sulla base della sua non contraddittorietà con quanto già conosciuto ) è assolutamente certo e quindi anche reale . La classificazione delle scienze prevista da Wol (segue nel file da scaricare)

  • Filosofia

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