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Tolomeo

Il pensiero del filosofo.

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Tolomeo Nell’ impero romano penetra con forza anche l’ astrologia , di cui é simbolo emblematico la figura di Tolomeo . Studioso di ottica , astronomia , geografia , musica , operante ad Alessandria nella seconda metà del II secolo d.C. egli fornì l’ esposizione più avanzata della teoria geocentrica , detta appunto anche tolomaica , nella sua più importante opera astronomica intitolata Collezione matematica , in tredici libri . Denominata ” grandissima ” ( in greco ” meghiste ” ) , essa circolerà nel mondo arabo col nome di Almagesto . Il sistema in vigore fino al 1600 circa , gli anni della rivoluzione scientifica , é il cosiddetto sistema aristotelico – tolemaico : si tratta di un ibrido abbastanza malriuscito perchè vengono messi insieme due sistemi che hanno sì qualcosa in comune , ma comunque sono molto diversi tra loro . Una curiosità é che esso per molti secoli resterà in vigore e nessuno avanzerà obiezioni : Dante stesso lo accetterà e non si accorgerà delle incongruenze . Il sistema aristotelico era di ” sfere concentriche ” , ossia c’ era la Terra in mezzo e poi una serie di sfere l’ una concentrica all’ altra ; ogni pianeta era mosso dalla combinazione di movimenti di molte sfere ( le sfere erano molte di più rispetto ai pianeti perchè per muovere ogni pianeta occorre un numero consistente di sfere ) . Questo serviva essenzialmente per un motivo : per rendere compatibile ciò che si vede con ciò che si pensa . L’ apparenza dei fenomeni é un movimento non regolare dei pianeti : dalla Terra abbiamo l’ impressione di un movimento del cielo delle stelle fisse ; le stelle erano fissate tutte sulla ” pelle dell’ universo ” alla stessa distanza , senza profondità differenti . Noi oggi sappiamo che in realtà non é il cielo che gira intorno alla Terra , ma é la Terra che gira intorno al suo asse ( movimento di rotazione ) . Poi ci sono , dicevamo , i pianeti , ossia le stelle vaganti , così dette perchè a differenza delle stelle fisse che sono attaccate sulla parete del mondo , esse vagano . Il movimento di questi pianeti é apparentemente irregolare , perchè é vero che vanno in una determinata direzione , ma a velocità diverse a seconda delle occasioni ( a volte si fermano o addirittura sembrano tornare indietro ) ; le costellazioni , é interessante notare , sono pure illusioni ottiche perchè ci sembrano stelle allineate , ma non é così : sono disposte in profondità e non sullo stesso piano , come sembra ; per rendere compatibile questa situazione fenomenica con le convinzione ammesse all’ epoca Aristotele inventò il suo sistema ” a sfere ” : se ad ogni pianeta fosse corrisposta una sfera sola allora ci sarebbe dovuto essere un moto regolare ( che però in realtà non c’ é ) come quello delle stelle fisse ; così Aristotele aveva dovuto introdurre più sfere che davano combinazioni di movimenti in modo tale che il movimento delle combinazioni di sfere fosse apparentemente irregolare , ma questa apparente irregolarità é compatibile con alcune convinzioni metafisiche di Aristotele : il cielo é fatto di sfere che girano attorno al proprio asse . Doveva risolvere questa apparente irregolarità in un insieme di movimenti regolari che ne davano uno ai nostri occhi irregolare ; Aristotele era profondamente convinto che il movimento dei pianeti fosse dato dalla combinazione dei movimenti delle sfere , cosa che oggi sappiamo essere sbagliata : l’ unico metodo a sua disposizione era assommare un tot di movimenti regolari che ne davano uno apparentemente irregolare ; il tutto poi doveva essere compatibile con la centralit (segue nel file da scaricare)

  • Filosofia

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