Vita e filosofia di Pietro Lombardo - Studentville

Vita e filosofia di Pietro Lombardo

Vita e pensiero del filosofo Pietro Lombardo.

Il testo in cui il sapere teologico trova una sistemazione, che costituirà  termine di riferimento essenziale anche per i secoli successivi, sono i ” Quattro libri delle Sentenze ” di Pietro Lombardo. Nato presso Novara verso la fine dell’ XI o l’ inizio del XII secolo, egli si recò a studiare teologia dapprima a Reims e poi a Parigi, dove ricevette dal cancelliere di Notre-Dame la ” licentia docendi “. Nel 1148, papa Eugenio lo nominò membro della commissione dei teologi che dovevano esaminare le dottrine di Gilberto Porretano attaccate da Bernardo; Pietro si schierò dalla parte di Bernardo, suo protettore. Nel 1158 divenne vescovo di Parigi, ma morì l’ anno successivo. Scrisse sermoni, oltre a commenti ai Salmi e alle Lettere di san Paolo, ma la sua opera più famosa sono i libri delle Sentenze. L’ importanza di essi è data anche dalle difficoltà  e dai costi della circolazione di manoscritti; per sopperire a questi problemi nella cultura medioevale era frequente l’ uso di compendi o florilegi di passi, estratti da opere di uno o più autori, talora senza uno schema preciso, oppure secondo l’ ordine della Scrittura di ” sentenze “, ossia di passi tratti dai testi sacri e dai Padri, accompagnati da commenti e spiegazioni. Di questo tipo è anche l’ opera di Pietro Lombardo, che ha le sue autorità  nei Padri e nella Bibbia, in particolare in Sant’ Agostino, ma anche nello scritto ” Sui sacramenti ” di Ugo da San Vittore. Essa ordina i problemi e li mette in serie, e, poichò non tutte le opinioni dei Padri concordano sempre tra loro e alcune risposte non appaiono soddisfacenti, egli espone il suo pensiero. In questo modo, l’ opera di Pietro copre tutto il campo dei problemi teologici, assumendo da Sant’ Agostino la distinzione tra cose e segni. La Sacra Scrittura è piena di cose e segni: mentre questi ultimi significano o simboleggiano altro, non è così per le cose; tutti i segni sono anche cose, ma non tutte le cose sono segno. I primi tre libri delle Sentenze trattano delle cose, che a loro volta possono essere oggetto, come già  aveva riconosciuto Sant’ Agostino, di godimento o di uso, per cui, mentre la Trinità  è soltanto oggetto di godimento, le cose create possono essere oggetto di uso. Su questa falsariga si struttura il contenuto dei primi tre libri, che segue in una certa misura l’ ordine del Credo: la Trinità , la creazione e la grazia divina, Cristo, l’ incarnazione e la redenzione. Il quarto libro, invece, tratta dei segni, ossia dei sacramenti. Le Sentenze codificano un’ impostazione dei problemi e un lessico teologico che saranno determinanti per la riflessione successiva; è stato detto che esse furono il libro più commentato dopo la Bibbia. Nel 1215, il Concilio Laterano lo riconoscerà  come testo ufficiale per l’ insegnamento della teoogia, ma esso rappresenta anche la conclusione di un genere che sparirà  a profitto delle somme teologiche, meno aperte alla documentazione tratta dagli Scritti dei Padri, ma più inclini a una discussione dialettica delle questioni di teologia.

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