Il nuovo sistema del semestre filtro prevede un minimo del 51% di frequenza per Biologia, Chimica e Fisica, ma le soglie variano significativamente: Udine richiede il 75%, Napoli il 70%, Roma il 67% e Cagliari il 66%. Questa mancanza di uniformità provoca disparità geografiche, penalizzando molti studenti e complicando l’accesso ai corsi di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria in maniera significativa.
La denuncia degli studi legali
Lo Studio legale Leone-Fell denuncia la doppia soglia d’ammissione, criticando severamente criteri arbitrari e incoerenti applicati nelle università. Gli avvocati sottolineano come tali discrepanze violino il diritto allo studio, creando situazioni ingiustificate e discriminatorie che penalizzano studenti meritevoli, compromettendone accesso e percorso formativo.
Il semestre filtro sostituisce il tradizionale test d’ingresso, introducendo un meccanismo teoricamente meritocratico. Tuttavia, la mancanza di direttive ministeriali chiare causa confusione.
Le percentuali variabili applicate generano complicazioni pratiche, penalizzando studenti a seconda della sede universitaria e minando la coerenza del sistema di ammissione. Il nuovo approccio necessita revisione urgente.
Gli studi legali sollecitano un intervento ministeriale urgente per uniformare i criteri di accesso alla formazione medica, eliminando la discriminazione territoriale.
Propongono nuove direttive chiare che garantiscano parità di trattamento e giustizia per tutti gli studenti, avviando potenziali azioni legali contro esclusioni ingiustificate. L’equità nel sistema deve prevalere sempre, indiscutibilmente.