Dipendenza dai social: chi è a rischio - StudentVille

Dipendenza dai social: chi è a rischio

Dipendenza dai social: chi è a rischio

Dipendenza dai social: la ricerca americana su 300 studenti universitari

Sempre più spesso giovani e giovanissimi sono incollati al loro smartphone, intenti a controllare in maniera spasmodica ogni profilo social. Ma c’è qualcuno che è più incline a questa dipendenza? Se lo sono chiesti i ricercatori dell’Università di Binghamton, nello stato di New York, analizzando i questionari distribuiti ad oltre 300 studenti universitari per capire le caratteristiche del loro carattere correlate all’uso dei social media. I soggetti sono stati successivamente divisi in cinque categorie, ognuna caratterizzata da un aspetto predominante della personalità: estroversione, gradevolezza, coscienziosità, nevroticismo e apertura mentale. Incrociando l’analisi della personalità e le risposte dei questionari, i ricercatori hanno così determinato la tipologia di ragazzi più soggetti alla dipendenza da social: ecco i risultati!

Dipendenza dai social: a rischio i coscienziosi e i nevrotici

Tra i cinque aspetti caratteriali presi in considerazione dai ricercatori, sono stati esclusi l’estroversione e l’apertura a nuove esperienze: i ragazzi con queste caratteristiche risultano lontani dall’uso compulsivo del web. Gli individui che, invece, risultano maggiormente dipendenti dai social sono i nevrotici e i coscienziosi. Per quanto riguarda i nevrotici, ovvero soggetti che spesso vivono emozioni negative come lo stress e l’ansia, la risposta è abbastanza ovvia in quanto si tratta di persone che hanno la tendenza a rifugiarsi nella rete per dare sfogo alle proprie pulsioni. Come mai, invece, i coscienziosi che solitamente hanno grande disciplina ed autocontrollo tendono a cadere nella trappola dei social? Ciò accade perchè loro utilizzano tali strumenti per aiutare gli altri, prendersi cura dei loro amici e stare in contatto il più possibile con le persone che amano. La dipendenza dei coscienziosi può, essere, quindi definita come positiva: in quel caso il web non è vissuto in modo antisociale ma è sfruttato come strumento per rafforzare i rapporti interpersonali.

Leggi anche:

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti