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L'ambiente

L'ambiente in rapporto all'uomo: come gli esseri umani hanno modificato l'ambiente, l'inquinamento e i suoi rischi.

Gli uomini abitano in un ambiente naturale come tutti gli altri viventi, ma, a differenza degli animali, da sempre modificano la natura. L’ambiente abitato dagli uomini non è dunque del tutto naturale. Basta pensare che le stesse coltivazioni più comuni e che sono diffusissime nell’alimentazione quotidiana di tutto il mondo ebbero origine spesso da luoghi anche molto lontani: per esempio, la patata e il pomodoro vennero in Europa dall’America, e questa ha ricevuto a sua volta dall’Europa i buoi e i cavalli.

Ecco altre risorse sull'argomento, utili anche per l'Earth Day: Earth Day, Giornata della Terra 2017: temi svolti e riflessioni

L'uomo e l'ambiente

Negli ultimi secoli il mondo abitato e lavorato dall’uomo è diventato assai più vasto di quello in cui prevale la natura; la presenza umana è ormai determinante anche in luoghi desertici o ghiacciati, un tempo inaccessibili.
Uomo e natura sono dunque interdipendenti: l’uomo ha bisogno della natura, e la natura stessa dipende all’uomo. Ciò è evidente soprattutto oggi, dato il grande sviluppo delle attività umane quali industrie, strade, navigazione, aerei, riscaldamento, consumo in genere delle risorse naturali.

In alcune zone molto industrializzate è sensibile l’inquinamento dell’aria e del suolo per emissione di gas e per accumulo di rifiuti, a volte anche assai pericolosi per la salute. Anche zone economicamente e socialmente sottosviluppate patiscono le conseguenze del degrado delle strutture civili e della scarsa igiene pubblica.

Come salvaguardare l'ambiente

Alla luce di queste considerazioni, si sta diffondendo una grande sensibilità per i problemi ambientali che porta a ragionare sulla necessità di evitare i danni, e comunque di migliorare la situazione. La stessa tecnologia moderna può venire incontro alla soluzione del problema creando sistemi poco inquinanti e che evitino emissioni di fumi e altre sostanze.
È necessario rispettare l’ambiente più vicino a noi, evitando anche ogni forma di piccolo inquinamento e di spreco dell’acqua e del suolo. L’educazione ambientale deve iniziare dalla scuola, per divenire poi di buon esempio sui luoghi di lavoro e di vita.
Occorre sviluppare un sistema di riciclaggio di ogni materiale che sia possibile destinare ad altra utilizzazione: carta, plastica, metalli, vetro… Devono dunque intervenire lo Stato e gli altri Enti pubblici, ma un corretto funzionamento del metodo di recupero e nuova vita degli oggetti ha bisogno della collaborazione di tutti.

Il problema più serio è senza dubbio la produzione dell’energia, che è indispensabile per ogni atto della vita contemporanea. Questa viene ottenuta da fonti che tendono a esaurirsi come il carbone e il petrolio, e che possono provare danni ambientali; ma si può ottenere anche da fonti rinnovabili come il vento e l’acqua e il sole. Queste sono senza dubbio preferibili, anche se non mancano problemi: bisogna infatti utilizzare vasti spazi, sottraendoli al verde.
In ogni caso, sull’energia si può risparmiare attraverso accorgimenti tecnologici e macchinari a basso consumo. 

Infine, bisogna saper guardare all’ambiente in forma positiva. La conservazione della natura, per esempio attraverso i parchi nazionali, va vista come necessità anche psicologica di un buon rapporto con il mondo e con noi stessi. Conoscere la natura e saperla frequentare con affetto e rispetto riconduce l’uomo a un maggiore equilibrio nella società e nella famiglia, infine con se stesso. 

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