Boccaccio, il Decamerone - Studentville

Boccaccio, il Decamerone

Vita di Boccaccio e la sua opera: il Decamerone.

Giovanni Boccaccio

Nonostante altre ipotesi e vere leggende letterarie, molto probabilmente Giovanni Boccaccio di Chelino nacque nel 1313 a Certaldo presso Firenze. Il padre lavorava per la compagnia finanziaria dei Baldi e Peruzzi a Napoli, e ciò consentì a Giovanni di frequentare la colta e raffinata corte degli Angiò. Incontrò una donna che canta con il nome di Fiammetta, cui dedicò versi. Studiò i classici latini e, attraverso l’amicizia con il calabrese Leonzio Pilato, apprese elementi di greco. Si deve perciò considerare tra i primi umanisti.

Si rese presto celebre a Napoli con romanzi quali “Filostrato”, “Filocolo”, “Caccia di Diana”. Nel 1340 dovette tornare a Firenze per problemi economici del padre. Tenne lezioni sulla “Commedia”, cui diede l’epiteto di “Divina”; completò solo i primi 17 canti dell’Inferno. Scrisse però un “Trattatello in laude di Dante”.

Dopo la peste del 1348 mise mano all’opera maggiore, il “Decameron”, raccolta di cento novelle divise in dieci giornate. Boccaccio immagina che sette ragazze e tre giovani si ritirino in campagna per sfuggire alla peste, e lì affidino a turno il governo della casa a uno di loro, il quale assegna il tema da narrare. Gli argomenti sono diversi, dall’amore spirituale a quello materiale, alla vittoria dell’intelligenza sulla stupidità, alle burle e beffe, alla satira contro il clero e i monaci, a storie tragiche e storie a lieto fine…
Lo stile della prosa del Boccaccio è assai elegante e vario, prendendo a modello la complessità del latino di Cicerone.
Il Boccaccio morì a Certaldo nel 1375.

Il Decamerone

Durante la peste del 1348, alcuni giovani fiorentini, sette fanciulle e tre giovani, decidono di recarsi in campagna per sfuggire al contagio. La vita del gruppo è regolata a turno da una regina o da un re, che propone anche il tema dei racconti. Le giornate dedicate alla narrazione sono dieci, e perciò il totale delle novelle è cento. Il titolo dell’opera, formato con parole greche, significa dieci giornate.

  • Prima giornata (regina Pampinea): tema libero
     
  • Seconda giornata (regina Filomena): novelle a lieto fine
     
  • Terza giornata (regina Neifile): discorsi sull'amore
     
  • Quarta giornata (re Filostrato): si parla di amori infelici
     
  • Quinta giornata (regina Fiammetta): si narra di amori felici
     
  • Sesta giornata (regina Elissa): novelle riguardo le beffe
     
  • Settima giornata (re Dioneo): le beffe delle donne
     
  • Ottava giornata (regina Lauretta): beffe tra uomini e donne
     
  • Nona giornata (regina Emilia): tema libero
     
  • Decima giornata (re Panfilo): discorsi sull'amore.

 

 

 

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