Cosa si intende per nichilismo nella filosofia di Nietzsche?
Il nichilismo nella filosofia di Nietzsche può essere riassunto nella frase “Dio è morto”, vi si arriva negando alcuni principi: Dio, il fine ultimo, l’essere, il bene, la verità.
Detto questo si potrebbe pensare a qualcosa di negativo; invece è qualcosa di positivo perché deve essere visto come “cresciuta potenza dello spirito” ossia nichilismo attivo si distrugge per creare; ma lo spirito mentre scardina e distrugge giunge ad un momento in cui è stanco e debole, questo è un nichilismo negativo che viene superato dal superuomo. Il nichilsmo è inteso come annullamento riduzione della vita a niente.
La frase “Dio è morto”è frutto di un profondo lavoro interiore; infatti Nietzsche propone di cambiare radicalmente il modo di pensare mettendo in luce il fatto che dietro i “valori” vi si cela qualcosa di diverso di quello che rappresentano o anche qualcosa di opposto, pertanto occorre rovesciarli. Procedendo su questa strada egli assume un atteggiamento di ricerca verso l’ assoluta verità, che lo porta ad affermare che tutte le virtù predicate dalla religione cristiana sono pseudo-virtù che portano al rifiuto della vita in modo radicale.
Da qui la famosa frase “Dio è morto” perché Dio non riesce a stimolare l’inventiva dell’uomo, a guidare la sua vita e a fargli scoprire nuovi valori, ma diviene un ostacolo nei confronti di qualsiasi rinnovamento. L’affermazione di Nietzsche non è ateismo ma una conclusione valutativa sul piano storico-culturale che emerge da una diagnosi nichilistica dell’intero decorso della civiltà greco-ebraico-cristiana.
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