Il culto della poesia - Studentville

Il culto della poesia

Apud antiquos poetae putabantur interpretes et quasi nuntii deorum: communis omnium opinio erat illos a diis ipsis hominum generi donari non solum ut animi carminum suavitate delectarentur, sed etiam ut mentes excitarentur ad notitiam et cultum deorum,ad patriae caritatem, ad memoriam fortium virorum, ad certamina virtutis et ingenii.Celebrati sunt praecipue a Graecis Homerus,Pindarus, tragoediarum scriptores*(nota 1); a Romanis Lucretius,Catullus,Virgilius,Horatius.Scimus(Simeo ne???) Pindarum non solum summus lyricorum poetarum ab aequalibus et a posteris iudicatum esse,sed gratissimum Apollini ipsi fuisse.Saepe igitur ad cenam invitabatur a sacerdotibus in Delphicum templum eique dabatur pars donorum quae a sacrificantibus Apollini oblata erant.

Versione tradotta

Presso gli antichi i poeti erano ritenuti interpreti e messaggeri degli dei:era comune opinione di tutti che quelli fossero donati al genere umano dagli dei stessi non solo perche gli animi si rallegrassero con la dolcezza del canto,ma anche affinchè spronassero il pensiero alla conoscenza e al culto degli dei,amore per la patria,riconoscenza per gli uomini coraggiosi,per la contesa alle virtù e all'ingegno.Dai greci sono particolarmente celebrati scrittori di tragedie Omero,Pindaro; dai romani Lucrezio, Catullo,Virgilio,Orazio.Pindaro è stato giudicato sommo poeta lirico non solo dai contemporanei e dai posteri,ma fu graditissimo allo stesso Apollo.Spesso per cena invitavano i sacerdoti nel tempio di Delfi e davano parte dei doni che erano obbligati a Apollo.

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