vir callidus,cumin periculum venit , semper prompto animo effugium quaerit et saepe dolo aliorumque damno invenit , ut Phaedri fabella docet de vulpecula et hirco . vulpecula per agros errat atque decidit ob imprudentiam in puteum altum et atrum . magno studio ascendere temptat . at nullam fugae viam habet . mox apud puteum restat hircus , quia aquam haurire optat. videt caper vulpeculam atque rogat:’est aqua bona?’.callida vulpecula insidias suas dolosis verbis parat:’veni,hirce-inquit,-oculis tuis aquarum copiam vide labrisque gusta’.descendit caper credulus in puteum , periculi nescius , at pro aquarum pelago guttas paucas et immundas humi invenit , vulpecula a tergo in hirci dorseum salit fugamque fcile obtinet . hircus contra intra humidos putei muros solus manet.
Versione tradotta
Un uomo astuto. quando è in pericolo, cerca sempre prontamente la fuga e spesso la trova con l'inganno e il danno altrui, come insegna la favola di Fedro sulla volpe e il caprone. Un volpe vaga per i campi e cade per imprudenza in un pozzo profondo e scuro. inutilmente tenta di uscirne, ma non ha nessuna via di fuga. Poi un caprone si ferma presso il pozzo poichè desidera bere. Il caprone vede la volpe e chiede "è buona l'acqua?"-
La scaltra volpe prepara l'insidia con le sue parole fraudolente: "Vieni, caprone - dice - guarda con i tuoi occhi l'abbondanza di acqua e gustala con le labbra".
Chinandosi nel pozzo l'ingenuo caprone, non capendo il pericolo, trova poche gocce di acqua e della sporca terra.
La volpe dalla schiena del caprone sale sul dorso e ottiene una facile fuga.
Il caprone rimane solo contro l'umida parete del pozzo.
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