L’anarchia militare e gli imperatori illirici - Studentville

L’anarchia militare e gli imperatori illirici

La morte di Severo Alessandro gettò l’Impero nel più caotico disordine: è il periodo culminante dell’” anarchia militare “(235-258), durante il quale si succedettero una ventina di imperatori, o usurpatori, eletti nell’una o nell’altra parte dell’Impero, sostenuti e talora trucidati dai legionari o pretonani. Fra questi, Decio, di origine illirica, dimostrò ferma volontà di tutela della tradizione romana, ciò che scatenò una persecuzione che colpì in particolare i cristiani. Gallieno affrontò con energia la situazione, ma tolse al Senato il privilegio (li assumere comandi nell’esercito. Tuttavia Gallieno compromise l’unità dell’Impero sia in Oriente, dove la sua politica portò alla formazione di un vasto stato autonomo con capitale Palmira sotto la regina Zenobia, sia in Occidente, dove Marco Cassiano Latinio Postumo costituì nelle Gallie un regno separato con capitale Treviri (Imperium Galliarum), con pretesa di legittimità. Nel 268 l’imperatore fu ucciso da un gruppo di generali.
La crisi venne superata dalla vigorosa reazione degli imperatori illirici, tutti animati dallo stesso sentimento di restaurazione dello Stato. Il primo di essi, Marco Aurelio Claudio, detto Claudio Il Gotico (268-270), assicurò condizioni di relativa tranquillità sia all’interno sia ai confini del Reno e del Danubio, arrestando i Goti per circa un secolo.

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