G. W. Friedrich Hegel (1170-1831) individua tre momenti dello sviluppo dello Stato: la sua costituzione, il diritto statale esterno e la storia universale. La costituzione dello Stato rappresenta la realizzazione oggettiva dell’individuo in una cornice universale. Attraverso le Istituzioni l’interesse dell’individuo si esplica nell’interesse dello Stato. La figura rappresentativa di questa coincidenza tra la funzione privata e quella statale è il burocrate. Il senso del dovere è la caratteristica principale su cui si fonda l’unità tra popolo e sovranità. Ogni Stato rappresenta un “Dio in terra” e non può riconoscere nessun altro mezzo di relazione esterna che non sia la guerra. La virtù e la ragione di uno Stato si afferma, contemporaneamente, come vittoria bellica e come superiorità storica rispetto agli altri Stati. Da Cesare a Napoleone, lo Stato ha rappresentato il soggetto collettivo dello spirito del mondo e la massima sintesi tra diritto e moralità, su cui è fondata l’eticità, e tra famiglia e società civile. Nello Stato, inteso come organismo vivente, ogni precedente momento dello spirito trova una nuova sistematizzazione collettiva e, allo stesso modo, ogni forma dell’organizzazione umana trova un ulteriore sviluppo storico.
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