Pan, nemorum pastorumque deus, Apollinem ad musicum certamen provocaverat. Quod Midas, Phrygiae rex, certaminis arbiter, victoriam Pani tribuit, iram et ultionem Apollinis excitavit. Apollo enim Midae aures auxit, quae brevi tempore auribus asinorum similes fuerunt. Midas furens erat et statim purpurea tiara caput velavit, sed eius servus novum turpemque monstrum notavit. Midas servo silentium magna cum severitate imposuit. Servus ob terrorem poenae tacuit; sed post tempus, inextinguibili studio loquendi, fossam in terra defodit, in quam insusurravit: “Midas rex aures asininas habet”. Postquam fossam terra repleverat, discessit. Sed paulo post a terra harundines eruperunt, quae vento motae canebant: “Midas rex aures asininas habet”.
Versione tradotta
Pan, dio dei boschi e dei pastori, aveva sfidato Apollo in una gara di musica. Poiché Mida, re della Frigia, arbitro della gara, attribuì la vittoria a Pan, destò l'ira e la vendetta di Apollo. Apollo infatti ingrandì le orecchie di Mida, che in breve tempo furono simili alle orecchie degli asini. Mida era furioso e subito coprì il capo con una tiara di porpora, ma il suo servo notò l'insolito e turpe prodigio. Mida impose al servo il silenzio con grande severità. Il servo tacque per la paura della punizione; ma tempo dopo, per un inestinguibile desiderio di parlare, scavò una fossa nel terreno, nella quale sussurrò: "Il re Mida ha le orecchie d'asino". Dopo aver riempito di terra la fossa, se ne andò. Ma poco dopo dalla terra uscirono delle rondini, che trasportate dal vento cantavano: "Il re Mida ha le orecchie d'asino".