In principatu commutando civium nil praeter
domini nomen mutant pauperes. Id esse verum, parva haec fabella indicat. Asellum in prato timidus pascebat senex. Is hostium
clamore subito territus suadebat asino fugere, ne possent capi. At ille lentus ‘Quaeso, num binas mihi clitellas impositurum
victorem putas?’ Senex negavit. ‘Ergo, quid refert mea cui serviam, clitellas dum portem unicas?’
Versione tradotta
Nel cambiare il dominio dei cittadini i poveri non
cambiano nulla tranne il nome del padrone. Che ciò sia vero, lo dimostra questa piccola favolettta . Un timido vecchio Un
asinello pascolava un asino in un prato . Egli atterrito dallimprovviso grido dei nemici persuadeva lasino a fuggire, per
non essere presi. Ma quello tranquillo Prego, forse credi che il vincitore mi imporrà doppie some? Il vecchio disse di no.
Perciò, che mi interessa
a chi servire, mentre porto some semplici.
- Letteratura Latina
- Le Fabulae di Gaio Giulio Fedro
- Fedro