Libro 1, Favola 23 - Studentville

Libro 1, Favola 23

Repente liberalis stultis gratus est, verum peritis inritos tendit dolos. Nocturnus cum fur panem

misisset cani, obiecto temptans an cibo posset capi, ‘Heus’, inquit ‘linguam vis meam praecludere, ne latrem pro re

domini? Multum falleris. Namque ista subita me iubet benignitas vigilare, facias ne mea culpa lucrum’.

Versione tradotta

Il liberale all’improvviso è gradito agli stolti, ma tende agli esperti inutili inganni. Avendo un ladro notturno

inviato del pane al cane, tentando, offerto del cibo, se si potesse prendere, Ahi, disse, vuoi bloccare la mia lingua, perché

non abbai per il bene del padrone? Ti sbagli molto. Infatti questa improvvisa bontà mi ordina di vigilare, perché tu non faccia

guadagno per colpa mia.

  • Letteratura Latina
  • Le Fabulae di Gaio Giulio Fedro
  • Fedro

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti