Repente liberalis stultis gratus est, verum peritis inritos tendit dolos. Nocturnus cum fur panem
misisset cani, obiecto temptans an cibo posset capi, ‘Heus’, inquit ‘linguam vis meam praecludere, ne latrem pro re
domini? Multum falleris. Namque ista subita me iubet benignitas vigilare, facias ne mea culpa lucrum’.
Versione tradotta
Il liberale allimprovviso è gradito agli stolti, ma tende agli esperti inutili inganni. Avendo un ladro notturno
inviato del pane al cane, tentando, offerto del cibo, se si potesse prendere, Ahi, disse, vuoi bloccare la mia lingua, perché
non abbai per il bene del padrone? Ti sbagli molto. Infatti questa improvvisa bontà mi ordina di vigilare, perché tu non faccia
guadagno per colpa mia.
- Letteratura Latina
- Le Fabulae di Gaio Giulio Fedro
- Fedro