CATILINARIE DI CICERONE, VERSIONE DI LATINO TRADOTTA – TESTO LATINO
Magna dis inmortalibus habenda est atque huic ipsi Iovi
Statori, antiquissimo custodi huius urbis, gratia, quod hanc tam taetram, tam horribilem tamque infestam rei publicae pestem
totiens iam effugimus.
Non est saepius in uno homine summa salus periclitanda rei publicae. Quamdiu mihi consuli designato,
Catilina, insidiatus es, non publico me praesidio, sed privata diligentia defendi. Cum proximis comitiis consularibus me
consulem in campo et competitores tuos interficere voluisti, compressi conatus tuos nefarios amicorum praesidio et copiis nullo
tumultu publice concitato; denique, quotienscumque me petisti, per me tibi obstiti, quamquam videbam perniciem meam cum magna
calamitate rei publicae esse coniunctam.
CATILINARIE DI CICERONE, VERSIONE DI LATINO – TRADUZIONE
Bisogna elevare grandi
ringraziamenti agli dei immortali e a questo stesso Giove Statore,antichissimo protettore della nostra città, perché siamo
sfuggiti ad una così tetra, così orribile, così perniciosa pestilenza della nostra Repubblica. Molto spesso non bisogna rischiare
per un solo uomo la salvezza della Repubblica. Quando tu, o Catilina, hai attentato a me, quale Console designato, mi sono difeso
non con le forze pubbliche, ma con la mia privata accortezza. Quando, nell’approssimarsi dei comizi consolari, tu decidesti di
uccidere me e tutti i tuoi avversari, respinsi i tuoi nefandi tentativi con le forze e con gli uomini degli amici, senza
sollevare alcun tumulto pubblico; infine, ogni qualvolta mi aggredivi, mi ti sono opposto da me solo, benché ritenessi che la mia
rovina si accompagnava alla grande sventura della Repubblica.
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