Haec
ubi dicta dedit rapidusque in tecta recessit,
poscit equos gaudetque tuens ante ora frementis,
Pilumno quos ipsa decus
dedit Orithyia,
qui candore nives anteirent, cursibus auras.
circumstant properi aurigae manibusque lacessunt 85
pectora plausa cavis et colla comantia pectunt.
ipse dehinc auro squalentem alboque orichalco
circumdat loricam
umeris, simul aptat habendo
ensemque clipeumque et rubrae cornua cristae,
ensem quem Dauno ignipotens deus ipse parenti
90
fecerat et Stygia candentem tinxerat unda.
exim quae mediis ingenti adnixa columnae
aedibus astabat, validam vi
corripit hastam,
Actoris Aurunci spolium, quassatque trementem
vociferans: ‘nunc, o numquam frustrata vocatus 95
hasta meos, nunc tempus adest: te maximus Actor,
te Turni nunc dextra gerit; da sternere corpus
loricamque manu
valida lacerare revulsam
semiviri Phrygis et foedare in pulvere crinis
vibratos calido ferro murraque madentis.’
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his agitur furiis, totoque ardentis ab ore
scintillae absistunt, oculis micat acribus ignis,
mugitus veluti cum
prima in proelia taurus
terrificos ciet aut irasci in cornua temptat
arboris obnixus trunco, ventosque lacessit 105
ictibus aut sparsa ad pugnam proludit harena.
Nec minus interea maternis saevus in armis
Aeneas acuit Martem et se
suscitat ira,
oblato gaudens componi foedere bellum.
tum socios maestique metum solatur Iuli 110
fata docens,
regique iubet responsa Latino
certa referre viros et pacis dicere leges.
Versione tradotta
Come espresse
queste parole rapido ritorno nel palazzo,
chiede i cavalli e gode vedendoli frementi davanti agli occhi,
la stessa Oritìa
li diede a Pilunno come vanto,
che superassero in candore le nevi, nelle corse i venti.
Gli aurighi stanno attorno pronti
e con le mani cave 85
massaggiano i petti battuti e pettinano i colli chiomati.
Egli poi mette attorno alle spalle la
lorica irta d'oro
e di bianco ottone, insieme adatta spada ed elmo
per adoperarli e le corna della rossa cresta,
la
spada che lo stesso dio potente col fuoco aveva fatto 90
per il padre Dauno e l'aveva intinta incandescente nell'onda
stigia.
Poi quella che stava appoggiata ad una gigantesca colonna
in mezzo alle stanze con forza la strappa, la potente
asta,
spoglia dell'aurunco Attore, e la scuote, che vibra,
urlando:"Adesso, o asta che mai frustrasti le mie 95
chiamate, ora è il momento: te (già) il grandissimo Attore,
te ora stringe la destra di Turno; concedi di stendere il
corpo
e lacerare con mano potente la corazza spaccata
del mezzo uomo frigio e nella polvere sporcare i capelli
arricciati col ferro caldo e grondanti di mirra." 100
E' spinto da queste furie, e da tutto il volto
sprizzano
ardenti scintille, il fuoco brilla negliocchi penetranti,
come quandoun toro all'inizio dei duelli manda
muggiti
terrificanti o prova ad adirarsi nelle corna accanito
col tronco d'un albero, provoca i venti con colpi 105
o sparsa la sabbia prelude alla lotta.
Né meno bieco nelle armi materne intanto
Enea stimola Marte e si eccita di
ira,
gioendo che si finisca la guerra, offertosi il patto.
Poi consola i compagni e la paura del mesto Iulo 110
rivelando i fati, e comanda ad uomini di riferire al re Latino
risposte sicure e fissare leggi di pace.
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- Eneide di Publio Virgilio Marone
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