Itaque
ego illum exercitum prae Gallicanis legionibus et hoc dilectu, quem in agro Piceno et Gallico Q. Metellus habuit, et his
copiis, quae a nobis cotidie comparantur, magno opere contemno collectum ex senibus desperatis, ex agresti luxuria, ex rusticis
decoctoribus, ex iis, qui vadimonia deserere quam illum exercitum maluerunt; quibus ego non modo si aciem exercitus nostri,
verum etiam si edictum praetoris ostendero, concident. Hos, quos video volitare in foro, quos stare ad curiam, quos etiam in
senatum venire, qui nitent unguentis, qui fulgent purpura, mallem secum suos milites eduxisset; qui si hic permanent, mementote
non tam exercitum illum esse nobis quam hos, qui exercitum deseruerunt, pertimescendos. Atque hoc etiam sunt timendi magis,
quod, quid cogitent, me scire sentiunt neque tamen permoventur.
Versione tradotta
E così io disprezzo profondamante quellesercito che viene fronteggiato dalle legioni Gallicane e dal
reparto scelto che Q.Metello ha comandato nei territori Piceno e Gallico e dalle truppe che gli sono da noi quotidianamente
contrapposte:esercito composto da vecchi disperati,da rozzi dissoluti ,da bancarottieri incivili,da coloro che tradirono gli
impegni assunti quando preferirono quellesercito;se a costoro io opporrò non solo lo schieramento del nostro esercito,ma anche
leditto del Pretore,soccomberanno.Preferirei che avesse condotto con sé come soldati questi che vedo volteggiare nel
Foro,presenziare in Curia,venire addirittura in Senato,splendenti di unguenti,fulgenti di porpora;se costoro rimarranno
qui,ricordate che dovremmo temere non tanto quellesercito quanto costoro che lo abbandonarono.E ancor più devono essere
temuti perchè sono consapevoli che io conosco tutto quello chessi pensano e,ciò malgrado,non se ne preoccupano.
- Letteratura Latina
- Catilinarie di Marco Tullio Cicerone
- Cicerone