Libro 2, Par. 5 - Studentville

Libro 2, Par. 5

Itaque

ego illum exercitum prae Gallicanis legionibus et hoc dilectu, quem in agro Piceno et Gallico Q. Metellus habuit, et his

copiis, quae a nobis cotidie comparantur, magno opere contemno collectum ex senibus desperatis, ex agresti luxuria, ex rusticis

decoctoribus, ex iis, qui vadimonia deserere quam illum exercitum maluerunt; quibus ego non modo si aciem exercitus nostri,

verum etiam si edictum praetoris ostendero, concident. Hos, quos video volitare in foro, quos stare ad curiam, quos etiam in

senatum venire, qui nitent unguentis, qui fulgent purpura, mallem secum suos milites eduxisset; qui si hic permanent, mementote

non tam exercitum illum esse nobis quam hos, qui exercitum deseruerunt, pertimescendos. Atque hoc etiam sunt timendi magis,

quod, quid cogitent, me scire sentiunt neque tamen permoventur.

Versione tradotta

E così io disprezzo profondamante quell’esercito che viene fronteggiato dalle legioni Gallicane e dal

reparto scelto che Q.Metello ha comandato nei territori Piceno e Gallico e dalle truppe che gli sono da noi quotidianamente

contrapposte:esercito composto da vecchi disperati,da rozzi dissoluti ,da bancarottieri incivili,da coloro che tradirono gli

impegni assunti quando preferirono quell’esercito;se a costoro io opporrò non solo lo schieramento del nostro esercito,ma anche

l’editto del Pretore,soccomberanno.Preferirei che avesse condotto con sé come soldati questi che vedo volteggiare nel

Foro,presenziare in Curia,venire addirittura in Senato,splendenti di unguenti,fulgenti di porpora;se costoro rimarranno

qui,ricordate che dovremmo temere non tanto quell’esercito quanto costoro che lo abbandonarono.E ancor più devono essere

temuti perchè sono consapevoli che io conosco tutto quello ch’essi pensano e,ciò malgrado,non se ne preoccupano.

  • Letteratura Latina
  • Catilinarie di Marco Tullio Cicerone
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