Usu peritus hariolo veracior vulgo perhibetur; causa sed non dicitur, notescet quae nunc primum fabella mea. Habenti cuidam
pecora perpererunt oves agnos humano capite. Monstro territus ad consulendos currit maerens hariolos. Hic pertinere ad domini
respondet caput, et avertendum victima periculum. Ille autem adfirmat coniugem esse adulteram et insitivos significari liberos,
sed expiari posse maiore hostia. Quid multa? Variis dissident sententiis, hominisque curam cura maiore adgravant. Aesopus ibi
stans, naris emunctae senex, natura numquam verba cui potuit dare, “Si procurare vis ostentum, rustice, uxores” inquit “da tuis
pastoribus.”
Versione tradotta
Il pratico per lesperienza si tramanda comunemente più veritiero dellindovino; ma non si dice
la causa, questa risulterà adesso per la prima volta dalla mia favoletta. Ad uno che aveva greggi, le pecore partorirono
agnello con capo umano. Atterrito dal prodigio affliggendosi corre a consultare gli indovini. Questo risponde che si tratta
della vita del padrone e che bisogna togliere il pericolo con una vittima. Quello però afferma che la moglie è adultera e si
dichiaravano i figli illegittimi, ma si poteva espiare con una vittima maggiore. Perché (dire) molte cose? Dissentono con vari
pareri, ed aggravano laffanno delluomo con affanno maggiore. Stando Esopo lì, vecchio dal naso pulito (spiritoso),
cui la
natura mai potè dare (invano ) parole, Se vuoi evitare il prodigio, contadino, disse, dai le mogli ai tuoi pastori.
- Letteratura Latina
- Le Fabulae di Gaio Giulio Fedro
- Fedro