Libro 4, Par. 18 - Studentville

Libro 4, Par. 18

Quae cum ita sint, patres conscripti, vobis populi Romani praesidia non desunt; vos ne populo Romano deesse videamini,

providete. Habetis consulem ex plurimis periculis et insidiis atque ex media morte non ad vitam suam, sed ad salutem vestram

reservatum. Omnes ordines ad conservandam rem publicam mente, voluntate, studio, virtute, voce consentiunt. Obsessa facibus et

telis impiae coniurationis vobis supplex manus tendit patria communis, vobis se, vobis vitam omnium civium, vobis arcem et

Capitolium, vobis aras Penatium, vobis illum ignem Vestae sempiternum, vobis omnium deorum templa atque delubra, vobis muros

atque urbis tecta commendat. Praeterea de vestra vita, de coniugum vestrarum atque liberorum anima, de fortunis omuium, de

sedibus, de focis vestris hodierno die vobis iudicandum est.

Versione tradotta

Stando così le

cose, o Padri coscritti, a voi non manca il consenso del popolo romano; provvedete affinchè non sembri che manchiate verso il

popolo romano. Avete un Console dedicato non a sottrarre la propria vita a molteplici pericoli, insidie e ad una morte

prematura, ma alla vostra salvezza. Tutti gli ordini concorrono con la mente, con la volontà, con l’impegno, col valore, con la

parola, alla salvezza della Repubblica. Assediata dalle fiamme e dai dardi di una empia congiura, la Patria comune vi tende

supplice la mano, raccomanda a voi se stessa, la vita di tutti i cittadini, il Colle ed il Campidoglio, gli altari dei Penati,

il fuoco sempiterno di Vesta, i templi ed i santuari di tutti gli dei, i muri ed i tetti della città. Inoltre, oggi voi dovete

giudicare della vostra vita, della vita delle vostre mogli e dei vostri figli, dei beni di tutti, delle case, dei focolari.

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