Libro 6, Lettera 61 - Studentville

Libro 6, Lettera 61

[1] Desinamus quod voluimus velle. Ego certe id ago senex eadem velim quae puer volui. In hoc

unum eunt dies, in hoc noctes, hoc opus meum est, haec cogitatio, imponere veteribus malis finem. Id ago ut mihi instar totius

vitae dies sit; nec mehercules tamquam ultimum rapio, sed sic illum aspicio tamquam esse vel ultimus possit. [2] Hoc animo tibi

hanc epistulam scribo, tamquam me cum maxime scribentem mors evocatura sit; paratus exire sum, et ideo fruar vita quia quam diu

futurum hoc sit non nimis pendeo. Ante senectutem curavi ut bene viverem, in senectute ut bene moriar; bene autem mori est

libenter mori. [3] Da operam ne quid umquam invitus facias: quidquid necesse futurum est repugnanti, id volenti necessitas non

est. Ita dico: qui imperia libens excipit partem acerbissimam servitutis effugit, facere quod nolit; non qui iussus aliquid

facit miser est, sed qui invitus facit. Itaque sic animum componamus ut quidquid res exiget, id velimus, et in primis ut finem

nostri sine tristitia cogitemus. [4] Ante ad mortem quam ad vitam praeparandi sumus. Satis instructa vita est, sed nos in

instrumenta eius avidi sumus; deesse aliquid nobis videtur et semper videbitur: ut satis vixerimus, nec anni nec dies faciunt

sed animus. Vixi, Lucili carissime, quantum satis erat; mortem plenus exspecto. Vale.

Versione tradotta

1

Finiamola di volere le stesse cose che in passato! Per quel che mi riguarda, ora che sono vecchio, cerco di non avere gli

stessi desideri che avevo da fanciullo. Questo solo è lo scopo dei miei giorni e delle mie notti, la mia occupazione, il mio

pensiero fisso: porre fine ai mali di un tempo. Faccio in modo che un giorno corrisponda a tutta una vita; e perbacco, non lo

afferro come se fosse l’ultimo, ma lo considero come se potesse anche essere l’ultimo. 2 Ti scrivo questa lettera e il

mio stato d’animo è tale come se la morte dovesse chiamarmi proprio ora mentre sto scrivendo; sono pronto ad andarmene e

continuerò a godere della vita perché non mi preoccupo troppo di quanto durerà ancora. Prima di diventare vecchio ho cercato di

vivere bene, ora che sono vecchio cerco di morire bene; ma morire bene significa morire volentieri. 3 Vedi di non fare mai

nulla contro la tua volontà: tutto quello che è una costrizione se uno fa resistenza, non lo è per chi lo accetta. Ascolta: chi

obbedisce volentieri agli ordini evita la parte più dura della schiavitù: fare quello che non vuole. Infelice non è chi esegue

un ordine, ma chi lo esegue contro la propria volontà. Disponiamoci, perciò a volere quello che le circostanze esigono e prima

di tutto a pensare senza tristezza alla nostra fine. 4 Prepariamoci a morire prima che a vivere. Per vivere abbiamo

abbastanza, ma noi siamo sempre avidi; ci sembra, e ci sembrerà sempre, che ci manchi qualcosa: non gli anni e nemmeno i

giorni, ma lo spirito ci dice se abbiamo vissuto abbastanza. Ho vissuto abbastanza, carissimo Lucilio; ora, sazio, aspetto la

morte. Stammi bene.�

  • Letteratura Latina
  • Epistulae Morales ad Lucilium
  • Seneca

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti