Nella teoria dell’eterno ritorno di Friedrich Nietzsche (1844-1900) il passato ha un ruolo fondamentale. Il passato è la storia delle cose già accadute che continuano ad accadere nel presente e che accadranno nel futuro. L’antichità contiene in sé i momenti che preannunciano la crisi della morale e la morte di dio così come si realizza nella contemporaneità di Nietzsche. In particolare, il mondo greco è il luogo in cui si è affermato il primato dell’apollineo sul dionisiaco che è la causa della negazione cristiana della vita. Il mondo greco è, al contempo, anche il luogo originario delle grandi opere dell’uomo. Il ruolo del passato è quello di rappresentare il patrimonio in cui ricercare ciò che è utile alla vita ed alla sua valorizzazione. Nietzsche, a tal proposito, individua tre tipi di storiografia: critica, monumentale e antiquaria. La storiografia “critica” può aiutare nella correzione degli errori già commessi, quella “monumentale” a conoscere le grandi azioni e, infine, quella “antiquaria” a dare importanza al culto della storia. Tutte possono essere utili o dannose perché nel passato si possono ritrovare aspetti oscuri o illuminanti per l’uomo contemporaneo e, soprattutto, per la riscoperta dei valori. Il passato è la realtà umana da cui non bisogna ricavare una verità assoluta, bensì i motivi per rafforzare il legame eterno che c’è tra l’uomo, la natura e la vita.
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