Roberto Grossatesta - Studentville

Roberto Grossatesta

Il pensiero del filosofo.

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Roberto Grossatesta Roberto Grossatesta nacque verso il 1168 nel Suffolk e studiò ad Oxford . Dopo un soggiorno a Hereford , presso il vescovo William de Vere , sino alla morte di quest’ ultimo nel 1198 , tornò probabilmente ad Oxford . Qui , fra il 1209 e il 1214 , scoppiarono disordini tra studenti e cittadini , e i maestri , incluso forse Roberto , si recarono a Parigi . Nel 1214 egli é di nuovo ad Oxford come magister regens in teologia e successivamente cancelliere dell’ università . Nel 1224 , i francescani arrivano ad Oxford e Roberto entra in contatto con loro , insegnando nel loro studio fra il 1229 e il 1235 , quando diventa vescovo di Lincoln , dove muore nel 1253 . Nel periodo del suo vescovato egli intraprende una vasta impresa traduzione di testi greci , coadiuvato da una equipe di traduttori . Il risultato sono le traduzioni , parola per parola , di Giovanni Damasceno , dello Pseudo-Dionigi e , per la prima volta integralmente , dal greco in lingua latina , dell’ Etica Nicomachea di Aristotele , ad opera di Roberto stesso . Ma già a partire dal 1214 , egli aveva composto una serie di scritti filosofici e teologici , nonchè scientifici quali il De luce , il De colore , il De lineis angulis et figuris e commentato gli Analitici secondi e la Fisica di Aristotele . In questi commenti , Roberto mostra attenzione anche per le versioni precedenti e per questioni testuali e grammaticali . Dallo studio degli Analitici secondi di Aristotele , Roberto ricava una concezione della scienza come dimostrazione . Rispetto ad essa l’ induzione , che risale dal particolare all’ universale , si rivela una strumento privo di certezza . Le scienze naturali , che partono dagli effetti per risalire alla causa , non sono in grado di pervenire a una conoscenza completamente certa , in quanto uno stesso effetto può derivare da cause diverse . Solo le matematiche danno luogo a una conoscenza dotata di necessità , capace di cogliere le vere cause delle cose . Diventa allora essenziale l’ impiego della matematica per studiare gli stessi fenomeni naturali , e , in particolare , é l’ ottica geometrica che fornisce la chiave per la spiegazione di tali fenomeni , anzi essa é una sorta di scienza universale , che sta alla base di tutte le altre scienze . Richiamandosi anch’ egli , come Bonaventura , alla dottrina dell’ ilomorfismo universale , Roberto ravvisa nella luce la prima forma corporea creata da Dio . Essa ha la proprietà di propagarsi in ogni direzione secondo linee , angoli , figure , ossia tridimensionalmente nello spazio . Ciò costituisce oggetto di studio dell’ ottica geometrica , che individua dunque la struttura geometrica del cosmo . La capacità di propagazione della luce consente di spiegare l’ origine del cosmo in conformità a quanto é narrato nel libro della Genesi : qui infatti sole e stelle vengono create solamente dopo il fiat lux , pronunciato da Dio . Seconda Grossatesta , il passaggio dal semplice al molteplice é dovuto alla capacità della luce di propagarsi istantaneamente e di procedere in ogni direzione . Il cosmo di Grossatesta , come quello di Aristotele , presenta una distinzione tra le sfere celesti e il mondo sublunare , ma fondata solo su una diversa distribuzione quantitativa della luce . Infatti , partendo dal centro dell’ universo la luce si propaga sino alla sfera celeste più esterna , che é dunque caratterizzata dalla massima rarefazione. Di qui , essa torna indietro , con gradi decrescenti di rarefazione , sino all’ ultima sfera prima del mondo sublunare , ossia quella della luna , che sarà dunque caratterizzata da una condensazione maggiore . Allo stesso modo , in base a differenti gradi di rarefazione e condensazione , é possibile spiegare la formazione delle entità del mondo s (segue nel file da scaricare)

  • Filosofia

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