Sacrarium Cereris est apud Catinenses, quod Siculi colunt eadem religione qua Romae, qua in ceteris locis, qua prope in toto orbe terratum. In eo sacrario intimo signum fuit Cereris perantiquum, quod viri ne esse quidem sciebant. Aditus enim in id sacrarium non est( è permesso) viris : sacra per mulieres ac virgines confici solent. Hoc signum noctu clam Verris servi ex illo religiosissimo atque antiquissimo loco sustulerunt. Postridie sacerdotes Cereris rem ad magistratus suos deferunt. Omnibus acerbum, indignum, luctuosum (illud facinus) videbatur. Tum iste ( Verres), ut ab se sceleris illius suspicio demoveretur, dat hospiti suo cuidam negotium ut( l’incarico di) aliquem reperiret, qui insimulari possit illud fecisse. Servi cuiusdam nomen defertur; is accusatur, ficti testes in eum dantur. Rem cunctus senatus Catinensium legibus( in base alle leggi viggenti a Catania) iudicabat. Sacerdotes vocantur; ex iis quaeritur quem ad modum signum esset ablatum. Respondent illae praetoris servos in eo loco visos esse. Itur in consilium: servus ille innocens omnibus sententiis absolvitur.
Versione tradotta
Presso Catania il santuario di Cerere è venerato come a Roma, come in tutti gli altri luoghi, come all'incirca quasi in tutta la terra. nella parte più interna di quel santuario ci fu l'antichissima statua di Cerere che gli uomini non solo non sapevano che forma avesse ma neppure che esistesse. Gli uomini infatti non hanno la possibilità di accedere in questo santuario: le cerimonie religiose sono solitamente celebrate (lett. sono solite essere celebrate) dalle donne e dalle vergini. Di notte gli schiavi di costui (sott. di Verre) portarono via da quel luogo assai sacro ed antichissimo, di nascosto, questa statua. il giorno seguente le sacerdotesse di Cerere e quelle che presiedevano al culto di quel tempio, le donne maggiori per nascita e le donne stimate nobili denunciano la cosa ai loro magistrati. Alla fine a tutti sembrava che egli fosse crudele, turpe, funesto e sventurato. Alora costui, spinto da quella gravità della cosa, per essere allontanato dal sospetto di quel misfatto, incaricò un certo suo ospite di trovare qualcuno da incolpare di aver fatto quella cosa e di fare in modo che l'incolpato venisse condannato per quel crimine. la cosa non venne posticipata. Infatti, essendosi costui (Verre) allontanatosi da catania, venne denunciato il nome di un certo schiavo; questo venne accusato e vennero prodotti falsi testimoni contro di quello.Tutto quanto il senato giudica secondo le leggi viggenti a Catania il fatto. Vennero chiamate le sacerdotesse; si chiese a quelle senza testimoni nella curia che cosa ritenevano che fosse stato fatto, in che modo la statua fosse stata portata via. Quelle risposero che gli schiavi del pretore erano stati visti in quel luogo. La cosa, che già prima non era sconosciuta, cominciò ad essere chiara per testimonianza delle sacerdotesse. Si andò ai voti: quello schiavo innocente fu assolto col consenso di tutti, affinchè più facilmente voi possiate condannare all'unanimità (lett. col consenso di tutti) costui.
- Letteratura Latina
- Verrinae di Cicerone
- Cicerone