Tipologia D: La pubblicità - Studentville

Tipologia D: La pubblicità

La pubblicità oltre a presentare i vantaggi del proprio prodotto, spesso inganna e mostra una verità diversa da come è realmente. Le imprese vantano la loro disponibilità verso i clienti, e sottolineano la loro attenzione nei confronti dei bisogni della gente e nella salvaguardia dell’ambiente. Invece parecchie fabbriche sfruttano i lavoratori, inquinano la natura e imbrogliano i consumatori.

Come disse Luiss Bassat, “la pubblicità è l’arte di convincere i consumatori”. Attraverso infatti la presentazione di un prodotto, evidenziando le caratteristiche positive e i vantaggi che se ne traggono, si cerca di convincere la gente ad acquistare quella determinata cosa. La pubblicità ricava forza e valore in base al destinatario, deve insomma essere creata apposta per lui, cercando di dare informazioni esaustive, e nello stesso tempo deve anche intrattenere, in modo da catturare l’attenzione e ispirare fiducia. Alcune pubblicità danno informazioni essenziali riguardo le caratteristiche del prodotto, altre dimostrano come funziona e in cosa è diverso rispetto agli altri simili. Altre invece si concentrano sulle interviste a persone che hanno utilizzano quel determinato marchio, altre ancora sulla qualità del messaggio, che divertendo e rendendosi interessante attira il pubblico, e l’informazione risulta gradevole. Molti messaggi pubblicitari però si concentrano talmente tanto su questo aspetto che trascurano l’informazione sulle caratteristiche del prodotto.
Una pubblicità fatta bene, e che ispira fiducia, non deve deludere le aspettative del consumatore. Se infatti, incuriosita dal messaggio pubblicitario, una persona decide di comprare quel tipo di merce, se ne rimane soddisfatta continuerà ad usufruire di quella determinata marca, altrimenti sposterà l’attenzione su altro.
Inoltre non deve ingannare, ingigantendo risultati, innalzando le aspettative e quindi deludendo: sono le tipiche pubblicità che “promettono ma non mantengono”. Non solo, spesso alcune informazioni rilevanti sono riportate in modo marginale, con caratteri a stampa piccolissimi. Ciò avviene, per esempio, nei messaggi pubblicitari delle compagnie telefoniche, le quali mettono in primo piano un prezzo stracciato che colpisce l’occhio dello spettatore, e sotto in piccolo viene precisato che ci sono anche il costo dell’attivazione, gli scatti alla risposta, e l’obbligo di mantenere l’abbonamento per un determinato numero di anni. Alcune pubblicità garantiscono risultati miracolosi, per esempio quelle che riguardano pillole dimagranti, attrezzi che con pochi sforzi regaleranno un fisico sodo e una pancia piatta, cosmetici in grado di eliminare definitivamente rughe e cicatrici. Altre pubblicità ingannano sul prezzo, dicendo che un prodotto in precedenza aveva un elevato costo, e solo per un giorno o per i primi cento che telefoneranno il prezzo sarà addirittura dimezzato. Molti messaggi ingannano omettendo i rischi e i pericoli di un prodotto; è importante che si precisino gli effetti collaterali, e si spieghi il corretto utilizzo, in modo da evitare conseguenze anche gravi. Per esempio, è successo che una pubblicità di bustine per lavaggio intimo non è stata molto chiara sul modo di somministrazione, e alcune donne hanno disciolto il prodotto in un bicchiere d’acqua e l’hanno ingerito, finendo in ospedale.
Aziende famose poi, pubblicizzando le loro merci con uno sfondo di famiglie felici e natura incontaminata, in realtà non rispettano né l’uomo né l’ambiente. Alcune marche pur di guadagnare sfruttano gli operai, in particolare donne e bambini, finanziano guerre, e utilizzano sostanze chimiche dannose per la natura.
Un marchio di bibite in Colombia sfrutta i lavoratori con orari pesantissimi e salari ridotti al minimo. In Pakistan, una marca sportiva sfrutta bambini per cucire a mano i palloni, mentre in Vietnam i bambini vengono utilizzati per cucire magliette e costruire le sorprese presenti in alcune uova di Pasqua.
Ci sono anche aziende che maltrattano gli animali destinati al macello, sottoponendoli a continue gravidanze e riempiendoli di medicinali e antibiotici. Gli animali subiscono una morte indegna, tra sporcizia, frustate, sofferenza e lunga agonia prima di essere uccisi definitivamente.
Una famosa multinazionale alimentare, che si avvale di una grande campagna pubblicitaria, e che fornisce alimenti gratuiti agli ospedali del Terzo Mondo, in realtà nasconde illeciti finanziari, inganni politici, appoggio di regimi dittatoriali. Distrugge inoltre grandi aree di foresta per far spazio alle piantagioni di caffè e cacao, nelle quali si utilizzano pesticidi pericolosi e proibiti nei paesi industrializzati.
Una potente impresa che produce frutta è coinvolta in intrighi internazionali e scioperi repressi con la violenza; usa grandissime quantità di insetticidi e pesticidi e impone prezzi bassissimi alle aziende agricole da cui si rifornisce. I dipendenti percepiscono salari miseri e non hanno assistenza medica.
Cerchiamo dunque di stare attenti a come e a cosa compriamo. Molte pubblicità sono ingannevoli e sfruttano la debolezza del consumatore, altre invece nascondono aziende spregiudicate il cui scopo è solo il guadagno, percepito con qualsiasi mezzo.

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