Saggio breve sulla Divina Commedia - Studentville

Saggio breve sulla Divina Commedia

Saggio breve su Dante e la Divina Commedia: esempio di saggio breve completo svolto, utile per trarre spunto nella redazione del tuo elaborato su Dante Alighieri.

SAGGIO BREVE SULLA DIVINA COMMEDIA.

La Divina Commedia in classe viene studiata spesso fino al midollo: pasafrasi dei canti, riassunti della Cantiche, commento, analisi, fino ad arrivare anche a temi e saggi brevi.
Una vera e propria tortura per gli studenti che spesso non sanno proprio da dove cominciare. Come fare allora? Semplice: affidatevi a noi! Ecco allora un saggio breve svolto sulla Divina Commedia, da cui poter prendere spunto per i compiti. 

Da non perdere: Come scrivere un saggio breve

Saggio Breve sulla Divina Commedia

DIVINA COMMEDIA: TRACCIA DEL SAGGIO BREVE

La traccia del saggio breve è: Le figure femminili nella Divina Commedia. Dossier Documenti:

Documento 1.

«Deh, quando tu sarai tornato al mondo/ e riposato de la lunga via»,/ seguitò ’l terzo spirito al secondo,/ «ricorditi di me, che son la Pia;/ Siena mi fé, disfecemi Maremma:/ salsi colui che ’nnanellata pria/ disposando m’avea con la sua gemma» (Purgatorio, V, vv. 130-136)

Documento 2. Inferno, Canto V, vv. 82-142

Quali colombe dal disio chiamate
con l’ali alzate e ferme al dolce nido
vegnon per l’aere, dal voler portate;
cotali uscir de la schiera ov’ è Dido,
a noi venendo per l’aere maligno,
sì forte fu l’affettüoso grido.
«O animal grazïoso e benigno
che visitando vai per l’aere perso
noi che tignemmo il mondo di sanguigno,
se fosse amico il re de l’universo,
noi pregheremmo lui de la tua pace,
poi c’hai pietà del nostro mal perverso.
Di quel che udire e che parlar vi piace,
noi udiremo e parleremo a voi,
mentre che ‘l vento, come fa, ci tace.
Siede la terra dove nata fui
su la marina dove ‘l Po discende
per aver pace co’ seguaci sui.
Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.
Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense».
Queste parole da lor ci fuor porte.
Quand’ io intesi quell’ anime offense,
china’ il viso, e tanto il tenni basso,
fin che ‘l poeta mi disse: «Che pense?».
Quando rispuosi, cominciai: «Oh lasso,
quanti dolci pensier, quanto disio
menò costoro al doloroso passo!».
Poi mi rivolsi a loro e parla’ io,
e cominciai: «Francesca, i tuoi martìri
a lagrimar mi fanno tristo e pio.
Ma dimmi: al tempo d’i dolci sospiri,
a che e come concedette amore
che conosceste i dubbiosi disiri?».
E quella a me: «Nessun maggior dolore
che ricordarsi del tempo felice
ne la miseria; e ciò sa ‘l tuo dottore.
Ma s’a conoscer la prima radice
del nostro amor tu hai cotanto affetto,
dirò come colui che piange e dice.
Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.
Per più fïate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.
Quando leggemmo il disïato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante».
Mentre che l’uno spirto questo disse,
l’altro piangëa; sì che di pietade
io venni men così com’ io morisse.
E caddi come corpo morto cade.

Documento 3. Purgatorio, XXX, vv. 58-75

Quasi ammiraglio che in poppa e in prora
viene a veder la gente che ministra
per li altri legni, e a ben far l’incora; 

in su la sponda del carro sinistra,
quando mi volsi al suon del nome mio,
che di necessità qui si registra,

vidi la donna che pria m’appario
velata sotto l’angelica festa,
drizzar li occhi ver’ me di qua dal rio. 

Tutto che ’l vel che le scendea di testa,
cerchiato de le fronde di Minerva,
non la lasciasse parer manifesta, 

regalmente ne l’atto ancor proterva
continüò come colui che dice
e ’l più caldo parlar dietro reserva: 

"Guardaci ben! Ben son, ben son Beatrice.
Come degnasti d’accedere al monte?
non sapei tu che qui è l’uom felice?".

 

SAGGIO BREVE DIVINA COMMEDIA: TITOLO E CONSEGNA

Innanzitutto occorre dare un titolo e una consegna al saggio breve:

  • Saggio breve Divina Commedia Titolo: L'universo femminile della Commedia
  • Saggio breve Divina Commedia Consegna: rivista letteraria
     

DIVINA COMMEDIA, SAGGIO BREVE: INTRODUZIONE

La Divina Commedia di Dante è ricca di figure femminili: si tratta di donne dei miti greci, della Bibbia, della storia, dell'immaginario collettivo. 

SAGGIO BREVE DIVINA COMMEDIA: SVOLGIMENTO

La figura che però emerge tra tutte è ovviamente Beatrice. Nella realtà Beatrice è figlia di Folco Portinari, e Dante la vede per la prima volta a 9 anni e se ne innamora. Entrambi sposano però persone diverse, e intanto Beatrice muore a 24 anni: così ella diventa la protagonista della Vita Nuova e una delle figure principali nella Divina Commedia.
Nelle prime due cantiche Beatrice appare attraverso le parole di Dante: è il pensiero che incoraggia il poeta a proseguire il cammino nei momenti più difficili. Comparirà poi nel canto XXX del Purgatorio, in cui rimprovererà Dante dicendo che egli ha preferito i beni terreni a lei. Dante accetta il rimprovero e prosegue il viaggio nel Paradiso insieme a lei. C'è però una differenza tra a Beatrice dell'Inferno e la Beatrice che compare alla fine del Purgatorio: mentre infatti nella prima cantica ha ancora tratti stilnovistici, con gli occhi come le stelle e che parla con voce dolce, successivamente invece assume caratteristiche più complesse, divenendo il simbolo della fede, della teologia razionale. Un'altra fgura di particolare rilievo è Pia de' Tolomei, che Dante incontra nel canto V del Purgatorio, tra coloro che hanno subito una morte violenta.
Alla donna vengono dedicati solo 7 versi, ma si tratta di versi struggenti e di un elevato lirismo: Pia chiede al poeta di pregare per lei una volta tornato nel mondo dei vivi, e di tutta la sua vita ricorda solo l'amore verso il marito, l'uomo che l'ha uccisa. E nonostante ciò, Pia lo ama ancora: lo si percepisce dalle parole, dal fatto che rappresenta il fulcro del suo discorso. Figura diversa dalle precedenti è Francesca da Rimini, che Dante incontra insieme a Paolo Malatesta nel V canto dell'Inferno tra  lussuriosi. La donna è un'adultera e ha tradito il marito Gianciotto con il fratello di quest'ultimo, Paolo appunto.
Tuttavia, il tradimento narrato da Francesca assume caratteri poetici, stilnovistici e addirittura sembra gustficato: come si può resistere all'amore, che è fatto di piacere e bellezza? 

SAGGIO BREVE SULLA DIVINA COMMEDIA: CONCLUSIONE

Questi sono solamente tre esempi delle figure femminili presenti nella Commedia dantesca. Tre esempi che tuttavia rappresentano diverse tipologie d'amore: l'amore alto, sublime, verso Dio, impersonato da Beatrice; l'amore di Pia che va oltre il mondo dell'oltretomba e perdona, nonostante sia stato stroncato violentemente; l'amore adultero di Francesca, che nonostante il peccato commesso, sotto sotto il poeta non condanna totalmente… E come potrebbe? Non dimentichiamo che Dante, sposato con figli, ha dedicato opere di un certo spessore ad un'altra donna!

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