Conferma docenti di sostegno: il decreto del Tar e la reazione dei sindacati

Conferma docenti di sostegno: il decreto del Tar e la reazione dei sindacati

La notizia del decreto del Tar Lazio ha generato confusione nel mondo scolastico riguardo alla conferma dei docenti di sostegno per gli studenti disabili.
Conferma docenti di sostegno: il decreto del Tar e la reazione dei sindacati

La notizia del decreto del Tar Lazio dello scorso 12 aprile ha generato notevole confusione nel mondo scolastico. Il provvedimento riguardava il DM 32/2025, che introduce la possibilità per le famiglie di richiedere la conferma dei docenti di sostegno già assegnati ai propri figli nell’anno precedente. La disposizione, che mira a garantire la continuità educativa per gli studenti con disabilità, ha immediatamente sollevato un acceso dibattito tra le parti sociali.

Da un lato, i genitori vedono in questa norma una tutela fondamentale per il percorso scolastico dei propri figli; dall’altro, i sindacati FLC CGIL e GILDA hanno presentato ricorso, ravvisando potenziali profili di incostituzionalità e criticità nelle procedure di assegnazione che potrebbero alterare i principi di imparzialità nelle selezioni del personale docente.

Il decreto del Tar: una questione di procedure e costituzionalità

La decisione del Tar Lazio del 12 aprile ha generato iniziale confusione nel mondo scolastico. Il presidente della sezione IV bis ha respinto la richiesta di sospensione urgente del DM 32/2025, ritenendo necessario un esame più approfondito della questione di legittimità costituzionale sollevata dai sindacati.

Tuttavia, è emerso un elemento chiarificatore: i sindacati FLC CGIL e GILDA, pur avendo impugnato il decreto ministeriale, non avevano effettivamente richiesto alcuna misura cautelare d’urgenza. Si è trattato di un mero errore procedurale che ha portato alla sottoposizione della questione al Presidente del Tar.

Una volta segnalata l’imprecisione alla segreteria, il decreto è stato prontamente revocato e l’udienza collegiale è stata fissata per il 21 maggio, quando si conoscerà l’orientamento del tribunale sulla delicata vicenda.

Le conferme familiari e le criticità della norma

La possibilità per le famiglie di confermare i docenti di sostegno rappresenta il cuore della controversia. Il meccanismo introdotto dall’art. 8 del decreto-legge 71/2024 prevede una precedenza assoluta nell’assegnazione degli incarichi temporanei per i docenti già in servizio, qualora richiesto dalle famiglie e valutato positivamente dal dirigente scolastico.

Questa disposizione, pur tutelando la continuità didattica degli studenti con disabilità, ha sollevato forti perplessità tra i sindacati che contestano la costituzionalità della norma. FLC CGIL e GILDA hanno evidenziato come il sistema di conferma possa entrare in conflitto con i principi di imparzialità delle procedure amministrative, creando un meccanismo preferenziale che bypassa le graduatorie tradizionali.

Il delicato equilibrio tra il diritto alla continuità educativa degli alunni e la legittimità delle procedure d’assegnazione rimane al centro del dibattito.

L’attesa in aula: divisioni e prospettive future

L’udienza fissata per il 21 maggio rappresenta un momento cruciale per il futuro della continuità didattica degli alunni con disabilità. Il dibattito vede schierati su fronti opposti diversi attori del mondo scolastico: da una parte, alcune sigle sindacali e gruppi di docenti precari che rivendicano una selezione basata esclusivamente su criteri meritocratici e principi di imparzialità amministrativa; dall’altra, sostenitori della recente normativa che privilegia la stabilità del rapporto educativo con lo studente disabile.

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