Il mercato immobiliare studentesco sta attraversando una fase di crescita esponenziale dei canoni di locazione, rappresentando una delle principali sfide economiche per studenti universitari che scelgono di trasferirsi lontano dalla propria città di origine.
L’incremento dei prezzi delle abitazioni destinate ai fuorisede sta creando un fenomeno di esclusione sociale che coinvolge migliaia di giovani, rendendo sempre più difficile l’accesso all’istruzione universitaria per chi non dispone di adeguate risorse economiche familiari.
Il caso di Modena
I dati relativi a Modena evidenziano un incremento drastico dei prezzi degli affitti per gli studenti fuorisede. Secondo le rilevazioni de Il Resto del Carlino, il canone mensile per una stanza è passato da 385 € a 506 € nell’arco di un anno, registrando un aumento del 31,43%.
La situazione appare ancora più critica analizzando i costi delle camere singole: il prezzo medio è schizzato da 461 € a 613 €, con un incremento di 152 € mensili che rappresenta una spesa aggiuntiva annuale di oltre 1.800 €. Questo fenomeno viene denunciato come “pura speculazione” e riflette una dinamica di mercato che penalizza gravemente gli studenti.
Il confronto con altre città universitarie italiane
Il caso di Modena si inserisce in un quadro nazionale che vede diverse città universitarie alle prese con aumenti significativi dei canoni di locazione. Analizzando i prezzi medi per una camera singola, Milano si conferma la città più costosa con 732 € mensili, seguita da Bologna a 632 € e Firenze a 606 €.
Modena, con i suoi 506 € attuali, si posiziona in una fascia intermedia ma con un incremento percentuale preoccupante del 31,43%. Il dato più allarmante arriva però da Trento, che registra un aumento del 42,78%, superando anche le percentuali di crescita di Modena e confermando come il fenomeno del caro affitti colpisca trasversalmente diverse realtà universitarie del Nord Italia.
La voce degli studenti
Giammarco Fabiano, coordinatore dell’Udu di Unimore e studente fuori sede, ha descritto la situazione con preoccupazione: “La situazione è fuori controllo, uno studente fuori sede non può permettersi di pagare così tanto per una stanza”. Le testimonianze raccolte tra gli universitari evidenziano come l’incremento dei canoni stia compromettendo l’accessibilità agli studi superiori.
Secondo l’Udu, il Fondo PNRR e le politiche abitative attuali non hanno risposto efficacemente al bisogno reale: gli studentati costruiti risultano spesso troppo costosi e orientati principalmente verso il mercato privato piuttosto che verso soluzioni accessibili.