La Fondazione Agnelli ha lanciato nel 2014 Eduscopio.it, piattaforma digitale gratuita che permette a famiglie e studenti di confrontare gli istituti secondari di secondo grado italiani in base alla loro efficacia nel preparare agli studi universitari o all’ingresso nel mondo del lavoro. L’edizione 2025 raccoglie informazioni aggiornate su 8.150 scuole distribuite su tutto il territorio nazionale e ha registrato circa 3 milioni di utenti con oltre 16 milioni di pagine consultate.
Il gruppo di lavoro coordinato da Martino Bernardi ha esaminato i percorsi di 1.355.000 diplomati degli anni scolastici 2019/20, 2020/21 e 2021/22, costruendo un campione statisticamente rappresentativo per valutare la qualità della preparazione offerta dalle diverse scuole superiori italiane.
La metodologia: indice fga, diplomati in regola e indicatori lavoro
Eduscopio valuta le scuole con indicatori differenziati. Per i percorsi orientati all’università utilizza l’Indice FGA, che combina la percentuale di crediti universitari conseguiti dagli ex studenti e la media dei voti ottenuti agli esami.
Un secondo parametro misura la percentuale di diplomati in regola, ossia quanti completano il ciclo in cinque anni senza bocciature.
Gli istituti tecnici e professionali seguono criteri diversi: si considera la percentuale di diplomati occupati per almeno sei mesi entro due anni dal diploma e il grado di coerenza tra gli studi conclusi e il lavoro effettivamente svolto.
La metodologia, coordinata da Martino Bernardi per la Fondazione Agnelli, si basa su dati ufficiali provenienti dall’Anagrafe Nazionale degli Studenti del Ministero dell’Istruzione e dalle Comunicazioni Obbligatorie del Ministero del Lavoro, garantendo solidità statistica e attendibilità delle comparazioni.
I percorsi quadriennali a confronto con i quinquennali
La novità principale dell’edizione 2025 di Eduscopio riguarda l’inclusione dei diplomati quadriennali nella valutazione. L’analisi ha preso in esame 2.112 studenti che hanno completato la sperimentazione avviata nell’anno scolastico 2018/19 e hanno sostenuto l’esame di maturità nel giugno 2022, confrontandoli con 8.558 compagni di scuola del percorso tradizionale quinquennale.
I risultati mostrano che i diplomati quadriennali registrano performance universitarie statisticamente inferiori rispetto ai quinquennali, soprattutto per quanto riguarda la media dei voti agli esami. La percentuale di immatricolazione all’università risulta invece simile tra i due gruppi, indicando che l’orientamento verso gli studi superiori non cambia, ma è la preparazione effettiva a fare la differenza.
Anche sul fronte dei crediti formativi universitari conseguiti emergono differenze, seppur in misura minore rispetto ai voti.
I 142 istituti che hanno attivato il percorso quadriennale si dividono tra scuole statali (72%) e paritarie (28%), con una netta prevalenza degli indirizzi liceali scientifici. Questa distribuzione evidenzia come la sperimentazione abbia coinvolto principalmente contesti già orientati verso percorsi di studio universitari ad alta intensità.
Le interpretazioni della fondazione agnelli e le cautele
Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, ha commentato i risultati evidenziando che “un percorso quadriennale che anticipi a 18 anni l’uscita dalla scuola secondaria, in assenza di un profondo ripensamento didattico e organizzativo, potrebbe avere effetti negativi sulle competenze degli studenti e sulle loro prospettive successive”.
La dichiarazione sottolinea come la semplice compressione temporale del curricolo non garantisca gli stessi esiti formativi del percorso tradizionale. Si tratta dei primi risultati emersi dalla sperimentazione avviata nel 2018, pertanto le conclusioni hanno carattere preliminare e richiedono ulteriori osservazioni nel tempo per valutare l’efficacia complessiva del modello quadriennale.
Le ricadute per orientamento di studenti e famiglie
Per orientarsi nella scelta della scuola superiore, Eduscopio offre strumenti concreti da combinare tra loro. Nel caso dei licei è opportuno leggere insieme l’Indice FGA e la percentuale di diplomati in regola: il primo indica la qualità della preparazione universitaria, il secondo la capacità della scuola di accompagnare gli studenti al traguardo senza bocciature.
Per gli istituti tecnici e professionali conviene considerare la percentuale di occupazione entro due anni dal diploma e la coerenza tra studi e lavoro svolto, indicatori che misurano l’efficacia del percorso nel facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro. È importante tenere presente che i dati si riferiscono ai diplomati degli anni scolastici 2019/20, 2020/21 e 2021/22, mentre i quadriennali hanno sostenuto la maturità nel giugno 2022: questi riferimenti temporali vanno considerati quando si effettuano confronti tra indirizzi.