L’iter parlamentare della manovra, concluso in Senato dopo quasi due mesi di lavori, ha portato all’assegnazione di 3 milioni di euro per l’Erasmus in Italia. Il programma, introdotto a giugno 2023 senza dotazione finanziaria iniziale, punta a incentivare la mobilità studentesca tra atenei della penisola sul modello dell’Erasmus internazionale avviato nel 1987.
Le nuove risorse sono destinate a consolidare i progressi registrati dalla misura durante le prime edizioni sperimentali. Il rifinanziamento testimonia il passaggio da iniziativa-pilota a strumento strutturale nel panorama universitario nazionale, sostenendo concretamente gli spostamenti degli studenti lungo il territorio italiano.
L’intervento pubblico conferma la volontà di rafforzare un canale di mobilità interna che offre agli studenti l’opportunità di arricchire il percorso accademico attraverso esperienze in altri atenei del Paese, seguendo la logica collaudata del programma europeo.
La mobilità tra atenei nel 2025/26: bandi e platea coinvolta
Nel corso dell’anno accademico 2025/26 il programma di mobilità interna coinvolgerà quasi 850 soggetti attraverso l’attivazione di due bandi distinti. L’intervento mira a sostenere un numero crescente di partenze studentesche lungo il territorio nazionale, rafforzando la rete di scambi tra gli atenei italiani.
I due bandi previsti rappresentano lo strumento operativo per dare concretezza al rifinanziamento stanziato in manovra, traducendo le risorse economiche in opportunità concrete di spostamento. La platea di quasi 850 soggetti coinvolti testimonia l’ambizione del programma di ampliare progressivamente la portata della mobilità interna, portando un numero significativo di studenti a vivere esperienze formative presso università diverse dalla propria sede di partenza.
L’obiettivo è incrementare le partenze lungo la penisola, consentendo agli studenti di arricchire il proprio percorso accademico attraverso periodi di studio in altre regioni italiane. Questa impostazione ricalca la filosofia del programma Erasmus internazionale, adattandola al contesto nazionale per favorire lo scambio di competenze e la conoscenza di realtà universitarie diverse all’interno dei confini nazionali.
Le differenze rispetto al 2024 e i progressi dell’ultima edizione
Il rifinanziamento approvato in manovra nasce dall’esigenza di consolidare i progressi già registrati dal programma nella sua fase iniziale. Introdotto a giugno 2023 senza risorse dedicate, l’Erasmus in Italia ha mostrato risultati incoraggianti nell’ultima edizione, convincendo il legislatore a destinare fondi specifici per sostenerne la crescita.
Il confronto con il 2024 evidenzia una traiettoria positiva che ha spinto a passare da una misura sperimentale a costo zero a un intervento strutturato con stanziamento pubblico. Questo passaggio segna il riconoscimento della validità dell’iniziativa e della sua capacità di rispondere agli obiettivi di mobilità studentesca interna, rafforzando le opportunità di scambio tra atenei italiani.
Le implicazioni per gli studenti e come orientarsi
L’iniziativa amplia le opportunità di spostamento entro i confini nazionali, offrendo un’esperienza di mobilità interna ispirata al modello Erasmus internazionale avviato nel 1987. Gli studenti potranno vivere periodi di studio in atenei diversi dal proprio, arricchendo il percorso accademico senza uscire dall’Italia.