Il Consiglio europeo della ricerca (Erc) ha assegnato 684 milioni di euro attraverso i Synergy Grant, un programma che promuove la collaborazione interdisciplinare tra team scientifici internazionali. Questa iniziativa mira ad affrontare le sfide più complesse della scienza contemporanea unendo competenze, conoscenze e risorse di ricercatori provenienti da diverse discipline e istituzioni.
I 66 team finanziati coinvolgono complessivamente 239 scienziati operanti in diversi Paesi del mondo. Le aree di ricerca spaziano da settori altamente innovativi:
- Fisica quantistica: impulsi laser ultrarapidi per controllare reazioni molecolari
- Cosmologia: studio dei primi istanti dell’evoluzione dell’universo mediante onde radio e raggi gamma
- Medicina: fibre ottiche avanzate per diagnosi e trattamento di tumori gastro-intestinali
- Chimica sostenibile: sviluppo di tecniche di produzione green e materiali di nuova generazione
La distribuzione geografica dei finanziamenti
I Synergy Grant 2025 si caratterizzano per una marcata apertura internazionale. La Germania si conferma capofila con 28 progetti ospitati, seguita dal Regno Unito con 24. Al terzo posto si collocano Francia e Stati Uniti con 21 progetti ciascuno. L’Italia partecipa a 9 ricerche.
Un dato significativo riguarda la presenza extra-europea: 28 dei 66 team includono almeno un ricercatore operante fuori dall’Unione, principalmente negli Stati Uniti, ma anche in Canada, Australia, Brasile, Ghana, Sudafrica e Singapore.
| Paese | Numero di progetti |
|---|---|
| Germania | 28 |
| Regno Unito | 24 |
| Francia | 21 |
| Stati Uniti | 21 |
| Italia | 9 |
Ekaterina Zaharieva, commissaria europea per startup, ricerca e innovazione, sottolinea come “questa collaborazione globale rafforza la scienza europea, offre ai nostri ricercatori l’accesso a importanti competenze e infrastrutture e avvicina all’Europa scienziati di spicco provenienti da tutto il mondo”.
Il processo di selezione e finanziamento
La selezione dei progetti Synergy Grant si basa su criteri di eccellenza scientifica, innovazione e potenziale impatto interdisciplinare. La competizione per questa tornata si è rivelata particolarmente agguerrita, con numerose proposte di altissima qualità che non hanno potuto beneficiare dei fondi disponibili.
“La concorrenza è stata agguerrita, con molte proposte eccezionali rimaste senza finanziamenti. Con maggiori fondi l’Erc potrebbe sfruttare appieno questa ricchezza scientifica di prim’ordine. Tali sforzi sono ciò di cui l’Europa ha bisogno per essere davvero in prima linea” – Maria Leptin, presidente del Consiglio europeo della ricerca
Le parole della presidente Leptin sottolineano come l’attuale dotazione finanziaria, pur significativa, non riesca a soddisfare l’intera domanda di ricerca di eccellenza proveniente dalla comunità scientifica europea e internazionale. Questo evidenzia la necessità di incrementare gli investimenti futuri per mantenere la competitività della ricerca europea a livello globale.
L’Italia nei Synergy Grant
L’Italia partecipa a questa tornata di finanziamenti con 9 progetti complessivi che coinvolgono 16 principal investigator operanti in atenei e centri di ricerca nazionali. L’Università di Bologna guida la classifica italiana con 3 progetti e 4 ricercatori premiati, seguita da altre istituzioni di eccellenza come Scuola Superiore Sant’Anna, Università di Pisa, Politecnico di Milano, CNR, Sapienza, Università Cattolica del Sacro Cuore, Policlinico Gemelli e Ospedale San Raffaele.
I progetti cosmologici e quantistici
Uno dei progetti dell’Università di Bologna si propone di scoprire cosa accadde nei primissimi istanti di vita dell’universo, combinando dati provenienti da fonti diverse come onde radio e raggi gamma. Un altro filone di ricerca, in collaborazione tra Università di Bologna, Politecnico di Milano e Istituto di Fotonica e Nanotecnologie del CNR, punta a controllare le reazioni chimiche mediante impulsi laser ultrarapidi, inviati nel momento in cui le molecole abbandonano le regole classiche e iniziano a seguire comportamenti quantistici, aprendo la strada a processi produttivi green e materiali innovativi.
La ricerca sul ciclo di riproduzione delle anguille
Tra i progetti biologici spicca lo studio sul ciclo riproduttivo delle anguille, che rimane ancora in gran parte misterioso. Il team guidato dall’Università di Bologna intende fare luce su questo enigma naturale utilizzando tecniche avanzate di monitoraggio e analisi genetica.
Le innovazioni mediche con fibre ottiche
Sul fronte medico, diverse ricerche promettono miglioramenti significativi nella qualità della vita. I progetti includono:
- Una sonda a fibra ottica per diagnosi e trattamento dei tumori gastro-intestinali, sviluppata con il contributo di Sapienza, Università Cattolica e Policlinico Gemelli
- Lo studio della barriera che protegge i nervi periferici, coordinato dall’Ospedale San Raffaele di Milano, finalizzato a creare molecole sintetiche capaci di attraversarla per somministrare farmaci in modo diretto
Le prospettive scientifiche e applicative
I progetti finanziati dall’ERC promettono ricadute significative in molteplici settori. Le tecnologie basate su impulsi laser ultrarapidi potrebbero rivoluzionare i processi produttivi, consentendo sintesi chimiche a basso impatto ambientale e lo sviluppo di materiali innovativi.
Nel campo medico, le sonde a fibra ottica per la diagnosi e il trattamento dei tumori gastro-intestinali rappresentano un passo avanti nella medicina di precisione, mentre la comprensione della barriera nervosa periferica apre scenari inediti per la somministrazione mirata di farmaci.
Come sottolineato da Maria Leptin, presidente dell’ERC, la competizione è stata particolarmente serrata e molte proposte di eccellenza sono rimaste escluse per carenza di fondi. Secondo Leptin, maggiori investimenti consentirebbero all’Europa di sfruttare appieno il potenziale scientifico espresso dai ricercatori, consolidando la leadership continentale nella ricerca di frontiera e rafforzando la capacità di rispondere alle sfide globali.