L’Inps ha annunciato per l’anno accademico 2023/2024 un nuovo bando di borse di studio rivolto a figli e orfani di iscritti o pensionati della Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, dell’Assistenza Magistrale e del Fondo Ipost. L’iniziativa mette a disposizione 13.328 contributi economici del valore unitario di 2.000 euro, destinati a sostenere studenti meritevoli impegnati in percorsi di laurea e in corsi di specializzazione post lauream.
L’obiettivo del bando è premiare il merito accademico, offrendo un aiuto concreto a chi dimostra risultati di rilievo nel proprio percorso universitario. Le risorse sono distribuite tra le diverse gestioni previdenziali, garantendo una platea ampia di potenziali beneficiari e riconoscendo l’impegno degli studenti nelle diverse fasi del loro iter formativo.
Le scadenze e le modalità di domanda
La domanda deve essere presentata esclusivamente online attraverso il Portale welfare dell’Inps. Lo sportello telematico aprirà alle ore 12:00 del 29 gennaio 2026 e resterà attivo fino alle 12:00 del 2 marzo 2026. Gli orari indicati sono perentori: le istanze inviate prima dell’apertura o dopo la chiusura verranno automaticamente escluse dalla procedura di valutazione.
È fondamentale rispettare queste tempistiche per non perdere l’opportunità di accedere ai fondi. Il sistema informatico non accetterà domande al di fuori della finestra stabilita, quindi è consigliabile non attendere le ultime ore per completare la procedura.
Gli studenti interessati devono assicurarsi di avere le credenziali di accesso al portale e tutta la documentazione necessaria prima della data di apertura, così da poter inviare la richiesta senza intoppi.
La ripartizione dei fondi e le gestioni interessate
La maggior parte delle risorse, pari a 9.900 borse di studio, è riservata agli studenti iscritti ai corsi di laurea tradizionali afferenti alla Gestione Unitaria. Questa quota rappresenta circa il 74% del totale dei contributi disponibili, evidenziando la priorità attribuita ai percorsi di primo e secondo livello.
Le restanti 3.428 borse sono distribuite tra le altre gestioni previdenziali coinvolte, ovvero l’Assistenza Magistrale e il Fondo Ipost, nonché destinate agli studenti iscritti a specializzazioni post lauream. Questa ripartizione consente di coprire un ampio spettro di percorsi formativi, includendo anche chi prosegue gli studi dopo il conseguimento della laurea magistrale.
Gli studenti che frequentano atenei situati in altri Paesi dell’Unione Europea possono ugualmente presentare domanda, a condizione che i loro corsi siano legalmente riconosciuti. Questa apertura garantisce accesso al beneficio anche a chi sceglie percorsi internazionali conformi alle normative comunitarie.
I requisiti di accesso e le esclusioni
Possono partecipare i candidati con età inferiore ai 32 anni che non abbiano già beneficiato di altri contributi superiori al 50% del valore del presente bando. Questa clausola di non cumulabilità mira a distribuire equamente le risorse tra più studenti meritevoli.
Sono esclusi dalla procedura gli iscritti a master, dottorati di ricerca e scuole di specializzazione in medicina. Allo stesso modo, non possono concorrere i vincitori del bando Collegi Universitari, per evitare sovrapposizioni di benefici economici.
Rimangono invece ammessi gli studenti che frequentano corsi di laurea o specializzazione post lauream in istituti situati nei Paesi dell’Unione Europea, purché legalmente riconosciuti dal sistema formativo nazionale e in regola con i requisiti di merito richiesti.
I criteri di merito e la valutazione dei titoli
Per accedere ai contributi Inps è obbligatorio aver maturato tutti i crediti formativi universitari previsti dal piano di studi. Gli studenti devono presentare una media ponderata di almeno 24/30, mentre chi ha già conseguito la laurea necessita di una votazione minima di 88/110.
Per le specializzazioni post lauream, il bando richiede l’iscrizione regolare e il possesso del titolo precedente con un punteggio non inferiore a 92/110. Chi studia all’estero in istituti riconosciuti può candidarsi previa conversione dei voti in trentesimi secondo le tabelle ministeriali.