Le università italiane stanno vivendo una fase di profonda trasformazione, spinte dalla necessità di rispondere a sfide cruciali come il calo demografico e l’avvento di nuove tecnologie. Gli atenei italiani puntano decisamente all’internazionalizzazione e all’adozione di strategie innovative, affiancate da un’offerta didattica più flessibile che intercetta anche le esigenze di chi già lavora.
Questo cambiamento si riflette nell’offerta formativa 2025/2026, caratterizzata dall’aumento dei corsi in inglese e dall’introduzione graduale dell’Intelligenza Artificiale nei programmi di studio, segnando così una svolta significativa nel percorso storico dell’istruzione superiore nel nostro paese.
L’integrazione dell’intelligenza artificiale nei curricula accademici
L’Intelligenza artificiale sta facendo il suo ingresso ufficiale nelle aule universitarie italiane. L’Università di Urbino ha strutturato una nuova triennale in Chimica con elementi di IA, mentre la Statale di Milano ha introdotto moduli trasversali sull’argomento in tutti i suoi corsi. L’Università di Bologna spicca per una delle policy più avanzate sull’uso dell’IA in ambito accademico.
Il dibattito tra i docenti è acceso. Giovanni Boccia Artieri, prorettore di Urbino, si interroga: “Ormai non c’è studente che non mandi una proposta di tesi scritta dall’IA, con riferimenti spesso inesistenti. Posso continuare a dare per scontati i miei metodi d’insegnamento?”. Nicola Paone della Politecnica delle Marche osserva che gli studenti “sono più bravi di noi con le competenze digitali, ma meno critici”.
A Bologna, alcuni docenti già utilizzano paper generati dall’IA come strumento didattico, chiedendo agli studenti di individuarne le lacune.
L’espansione dei corsi in inglese nelle università italiane
Gli atenei italiani puntano decisamente sull’internazionalizzazione con un marcato aumento dei corsi in lingua inglese. L’Università di Bologna guida questa evoluzione con il 45% della propria offerta già erogata in inglese, preparandosi a lanciare la prima laurea in Veterinaria in inglese d’Italia.
Anche Parma, Padova e Pisa ampliano la loro offerta internazionale, mentre Torino inaugura la triennale in Economics and Finance with Data Science. Una strategia che mira ad attrarre studenti stranieri e rendere i percorsi formativi competitivi in Europa.
Le nuove proposte ateneo per ateneo
Ecco una panoramica delle principali novità accademiche previste per l’anno 2024/2025 nei maggiori atenei italiani:
L’Università di Bologna introduce il corso di Veterinary Medicine, prima laurea magistrale a ciclo unico in veterinaria in inglese d’Italia.
L’Università di Torino amplia l’offerta con Economics and Finance with Data Science, Osteopatia, Psicologia per lo sport, Scienze delle professioni sanitarie tecniche, Tecnologie dei sistemi ristorativi e Moda e Cultura d’impresa a Biella.
La Federico II di Napoli lancia Biology for One-Health, Digital Society, Social Innovation and Global Citizenship, Meditech (in collaborazione con l’Università del Sannio) e Patrimonio culturale.
La Sapienza attiva Scienze psicologiche a Rieti e Architettura – Interni e allestimenti, mentre Tor Vergata propone Scienze dei materiali, Biotecnologie agrarie e Psicologia e Salute mentale.
L’Università di Milano inaugura Computational Social and Political Science e Neuropsicologia, mentre il Politecnico di Milano avvia Landscape Architecture a Piacenza.