Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha stanziato 50 milioni di euro per sostenere la gestione del semestre aperto della facoltà di Medicina negli atenei italiani. L’annuncio è arrivato dalla ministra Anna Maria Bernini, durante un incontro con la Conferenza dei rettori, che ha definito il provvedimento «un ulteriore segnale concreto di attenzione nei confronti degli studenti».
Le risorse aggiuntive, destinate a 44 università statali, mirano ad accompagnare la riforma di Medicina e a sostenere l’ampliamento dell’offerta formativa, migliorando al contempo spazi e servizi a disposizione degli studenti iscritti al percorso.
La ripartizione delle risorse: quote e atenei in testa
Il finanziamento di 50 milioni destinato alle 44 università statali è ripartito secondo tre criteri distinti.
Una quota standard di 11 milioni viene distribuita in misura uguale tra tutti gli atenei, con 250mila euro ciascuno. Si tratta di una base comune che garantisce a tutti un sostegno minimo indipendentemente dalle dimensioni.
La quota variabile di 30 milioni, invece, viene assegnata in proporzione al numero degli studenti effettivamente iscritti al semestre aperto di Medicina. Questo criterio premia gli atenei che hanno saputo attrarre e gestire più matricole nella nuova formula.
I restanti 9 milioni sono legati all’aumento dei posti disponibili nel corso di Medicina e Chirurgia in lingua italiana nell’anno accademico 2025/2026 rispetto al precedente. Questa componente incentiva l’espansione dell’offerta formativa.
La classifica dei principali beneficiari vede al primo posto Roma Sapienza con 3,98 milioni di euro. Seguono Napoli Federico II con 2,85 milioni e Bologna con 2,39 milioni. Completano la top five Milano Statale con 2,29 milioni e Padova con 2,25 milioni. La distribuzione riflette sia la capacità di ampliamento dell’offerta sia la concentrazione degli iscritti nei grandi atenei.
Gli esami per l’accesso al secondo semestre: materie e scadenze
Per proseguire nel percorso verso il secondo semestre di Medicina, gli studenti devono superare prove obbligatorie su tre discipline: Chimica e propedeutica biochimica, Fisica e Biologia. Il primo appello nazionale si terrà il 20 novembre 2025 alle ore 11 in tutti gli atenei italiani. Gli studenti che hanno frequentato il primo semestre possono iscriversi alla prova fino al 15 novembre.
Il secondo appello è fissato per il 10 dicembre, con termine ultimo di registrazione al 6 dicembre. Questi esami rappresentano il requisito indispensabile per accedere alla fase successiva del corso di laurea.
Per l’anno accademico 2025/2026 i posti complessivi disponibili nei corsi di Medicina e Chirurgia sono 24.026, registrando un incremento di 3.002 unità rispetto all’anno precedente. L’ampliamento dell’offerta formativa riflette lo sforzo del sistema universitario nel rispondere alla crescente domanda di formazione medica.
La frequenza obbligatoria e i corsi di recupero
Per accedere agli esami del semestre aperto, gli studenti devono rispettare l’obbligo di frequenza, fissato al 51% delle attività formative. Questa soglia rappresenta il requisito minimo nazionale per poter sostenere le prove di Chimica e propedeutica biochimica, Fisica e Biologia.
Alcuni atenei potrebbero tuttavia prevedere percentuali di presenza più elevate nei propri regolamenti didattici. In questi casi, gli studenti che non raggiungono la soglia interna possono comunque accedere agli appelli, a condizione che l’università abbia organizzato corsi di recupero. Questa misura garantisce flessibilità e offre una seconda opportunità a chi ha avuto difficoltà nella frequenza regolare, permettendo di colmare eventuali lacune prima delle prove d’esame.