Il ministero dell’Università e della Ricerca sta preparando un decreto correttivo che potrebbe ridefinire le regole di accesso al secondo semestre di Medicina. L’intervento, atteso prima di Natale, consentirebbe l’ammissione con riserva in graduatoria nazionale anche agli studenti che hanno superato soltanto due esami sui tre previsti, con l’obbligo di recuperare i debiti formativi entro la fine di febbraio.
La ministra Anna Maria Bernini ha illustrato in aula al Senato i termini dell’operazione, sottolineando che il semestre filtro, avviato a settembre, si chiuderà proprio a febbraio e che entro quella data sarà possibile sanare le lacune formative. L’obiettivo dichiarato è duplice: garantire la continuità del percorso per chi ha dimostrato competenze parziali e riempire tutti i 19mila slot disponibili per il secondo semestre negli atenei statali, evitando la dispersione di posti che rischia di compromettere la programmazione delle facoltà.
La soglia di idoneità e gli esiti attesi del secondo appello
L’accesso alla graduatoria nazionale richiede il superamento con almeno 18/30 di tutte e tre le materie previste dal semestre filtro: Fisica, Chimica e propedeutica biochimica, e Biologia. Nella seconda sessione, svoltasi l’11 dicembre, ciascuna prova ha presentato 31 quesiti, di cui 15 a risposta multipla e 16 a completamento.
Gli studenti presenti hanno riferito un grado di difficoltà comparabile a quello riscontrato nella prima sessione del 20 novembre, quando solo il 15% dei candidati aveva ottenuto la sufficienza in Fisica e circa il 22-23% era riuscito a superare almeno due prove. Questa percentuale suggerisce che una quota significativa degli iscritti potrebbe non raggiungere i requisiti di ammissione previsti.
Gli esiti del secondo appello saranno resi noti il 23 dicembre e chiariranno quanti degli slot disponibili per il secondo semestre risulteranno coperti dai promossi senza riserve.
Le tempistiche: graduatoria nazionale e finestra di recupero
La graduatoria nazionale che determinerà l’accesso definitivo al corso di Medicina è attesa per il 12 gennaio. Prima di quella data, tuttavia, potrebbero esserci sviluppi decisivi: gli esiti del secondo appello saranno pubblicati il 23 dicembre e subito dopo, verosimilmente sotto Natale, potrebbe arrivare il decreto ministeriale correttivo che consenta l’ammissione con riserva anche a chi ha superato solo due o un esame.
Il semestre filtro, avviato a settembre, si chiuderà a febbraio: entro quella data gli studenti ammessi con riserva dovranno recuperare i debiti formativi accumulati, come ribadito dalla ministra Anna Maria Bernini in aula al Senato. Questa finestra temporale rappresenta l’elemento chiave del piano: permettere l’ingresso anticipato salvaguardando al contempo la qualità della formazione attraverso l’obbligo di recupero entro il termine del semestre.
Le ricadute per gli studenti e i posti disponibili
Il ministero punta a coprire i 19.000 slot riservati al secondo semestre negli atenei statali, parte dei 24.000 posti complessivi per l’anno accademico 2025/26 (che includono corsi non statali e in inglese, pubblici e privati). L’ammissione con riserva consentirebbe l’accesso immediato anche a chi ha superato due esami, con obbligo di recuperare il terzo entro febbraio, o a chi ne ha passato uno solo, con due debiti formativi da colmare.
Per gli studenti si tratta di una possibilità concreta: iniziare le lezioni del secondo semestre senza attendere, impegnandosi però a saldare entro fine febbraio i debiti accumulati. La misura mira a evitare che posti restino scoperti, garantendo al contempo che ogni sede universitaria possa completare gli ingressi previsti. La finestra di recupero fino a febbraio diventa così uno strumento operativo per conciliare accesso e verifica delle competenze richieste.
Le contestazioni: la posizione dell’Unione degli universitari
Mentre il ministero lavora al decreto per salvare il semestre, l’Unione degli universitari mantiene ferma la sua opposizione alla riforma e preannuncia ulteriori manifestazioni nei prossimi giorni. Il contrasto tra l’urgenza di riempire i posti disponibili e le critiche sollevate dagli studenti resta aperto, senza segnali di dialogo imminente tra le parti.