Psicologo scolastico: l'Italia in ritardo nel sostegno emotivo agli studenti

Psicologo scolastico: l'Italia in ritardo

Il Fondo per il sostegno psicologico nelle scuole è ancora inactive, con il PD che chiede spiegazioni su un'assenza di interventi concreti.
Psicologo scolastico: l'Italia in ritardo

Il Fondo destinato al servizio di sostegno psicologico nelle scuole, formalmente approvato nell’ultima legge di bilancio, resta ancora sulla carta. La denuncia arriva da Irene Manzi, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Istruzione, che ha annunciato un’interrogazione parlamentare per chiedere spiegazioni direttamente al Ministro Giuseppe Valditara.

“La comunità scolastica attende risposte concrete al crescente disagio emotivo”, sottolinea Manzi, ricordando come un giovane su tre manifesti oggi segni di fragilità psicologica. Nonostante il PD e altre forze di opposizione abbiano ottenuto lo stanziamento di risorse specifiche, l’assenza del decreto ministeriale attuativo rischia di vanificare una misura essenziale per tutelare il benessere degli studenti italiani.

L’Europa c’è, l’Italia arranca: un divario preoccupante nel supporto psicologico

Mentre in Europa la figura dello psicologo scolastico rappresenta una realtà consolidata, l’Italia si distingue negativamente come l’unico Paese che non ha ancora disciplinato il suo inserimento stabile negli istituti educativi. A mettere in luce questa criticità è il senatore di Forza Italia Mario Occhiuto, promotore di un emendamento al Ddl sulla salute mentale finalizzato a istituzionalizzare permanentemente questa figura professionale.

“Alcune Regioni, come la Calabria, stanno già implementando autonomamente progetti pilota in questa direzione”, sottolinea Occhiuto, evidenziando però come questa frammentazione generi significative disparità territoriali, diretta conseguenza dell’assenza di una normativa nazionale uniforme. L’obiettivo della proposta è garantire un supporto psicologico omogeneo in tutte le scuole italiane, evitando che l’accesso a questi servizi essenziali dipenda esclusivamente dalla disponibilità di fondi locali o dalla sensibilità individuale dei dirigenti scolastici.

La sfida nella prevenzione e nel contrasto dello stigma

L’introduzione dello psicologo scolastico rappresenterebbe un passo decisivo contro lo stigma che ancora circonda il supporto psicologico. Normalizzare questa figura fin dall’infanzia significa educare le nuove generazioni al concetto di benessere mentale come parte integrante della salute complessiva.

Il periodo post-pandemia ha lasciato cicatrici profonde, con un preoccupante aumento di ansia e depressione tra gli studenti. Parallelamente, fenomeni come bullismo e cyberbullismo continuano a diffondersi rapidamente, amplificati dalle tecnologie digitali. Un professionista dedicato potrebbe intercettare precocemente i segnali di disagio, offrendo ascolto qualificato e sviluppando percorsi di sensibilizzazione per l’intera comunità scolastica. Senza una rete strutturata di prevenzione, il rischio concreto è che le fragilità emotive dei giovani rimangano senza risposta adeguata, compromettendo il loro sviluppo e rendimento.

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti