Quanto è stressante insegnare? Molto, se si considerano burnout e suicidi tra i docenti - Studentville

Quanto è stressante insegnare? Molto, se si considerano burnout e suicidi tra i docenti

Quanto è stressante insegnare? Molto, se si considerano burnout e suicidi tra i docenti

Un’emergenza silenziosa dilaga nella scuola italiana: ecco lo studio del medico specialista Vittorio Lodolo D’Oria.

L’insegnamento è una professione caratterizzata da un forte impatto psicologico tanto che in alcuni casi il logorio mentale sfocia in gesti estremi. Secondo Vittorio Lodolo D’Oria, medico specialista nelle malattie professionali degli insegnanti, tra il 2014 e il 2024 si sono verificati 110 suicidi tra i docenti, con una media di 10 all’anno. “Un dato che, considerando il quasi milione di insegnanti in servizio, potrebbe sembrare contenuto, ma che rimane comunque allarmante”. Il picco più alto si è registrato nel 2017, con un numero significativamente maggiore di casi rispetto agli altri anni, senza che sia stata individuata una causa specifica.

Studi precedenti condotti in Francia e nel Regno Unito tra il 2005 e il 2012 avevano già evidenziato che gli insegnanti sono la categoria professionale più esposta al rischio di suicidio; in Italia i dati ufficiali sarebbero sottostimati, motivo per cui Lodolo D’Oria ha condotto una ricerca indipendente basata sulle notizie riportate dai media negli ultimi undici anni.

Dati e analisi del fenomeno

Dal rapporto emerge che la maggior parte dei suicidi si verifica nel Sud e nelle Isole (64 casi), seguite dal Nord (24) e dal Centro (22); per quanto riguarda il genere, 65 donne e 45 uomini hanno compiuto il gesto estremo, nonostante le donne costituiscano l’83% del corpo docente. La quasi totalità dei casi riguarda insegnanti ancora in servizio (92 su 110), con un’età media di 51 anni, che scende a 48 per coloro che lavorano attivamente nelle scuole.

A livello di grado di insegnamento, la suddivisione dei suicidi risulta così distribuita: 14 nella scuola dell’infanzia, 23 nella primaria, 27 nella secondaria di primo grado e 38 nella secondaria di secondo grado.

Cause e proposte per affrontare il problema

Secondo Lodolo D’Oria, i dati raccolti confermano un problema significativo e sfatano falsi miti sull’insegnamento come professione meno stressante di altre anche se “non si può attribuire con certezza la causa di ogni suicidio esclusivamente a fattori lavorativi”. Gli studi condotti negli altri Paesi hanno evidenziato un elevato livello di stress tra gli insegnanti: un’indagine coreana ha addirittura rivelato che un docente su sei ha avuto pensieri suicidi, con un’incidenza maggiore tra le donne (40,1%) rispetto agli uomini (28,9%).

Lodolo D’Oria sottolinea come in Italia la questione sia stata sollevata più volte in Parlamento senza esiti concreti. Già nel 2011, l’attuale ministro dell’Istruzione e del Merito aveva richiesto ricerche epidemiologiche per studiare la diffusione di patologie psichiatriche, il consumo di psicofarmaci e il tasso suicidario tra i docenti, come avviene in Francia.

Il ruolo delle istituzioni e delle riforme previdenziali

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, denuncia la mancanza di attenzione sul fenomeno: “La drammaticità del burnout tra i docenti è una verità nascosta della scuola: perché dei troppi suicidi negli ultimi dieci anni nessuno parla?”. Un recente studio dell’Health & Sustainability Lab dell’Università Bicocca di Milano ha confermato che quasi un docente su due soffre di stress cronico legato al lavoro e che il 35% ha pensato seriamente di licenziarsi.

Per affrontare la questione, Anief ha proposto una riforma che preveda il pensionamento a 60 anni con il riscatto gratuito degli anni di formazione universitaria. La petizione a sostegno dell’iniziativa ha già raccolto circa 100.000 firme.

Nel frattempo, Lodolo D’Oria ha elaborato un piano di intervento per tutelare la salute degli insegnanti, presentato al Ministero dell’Istruzione e del Merito nel 2024. Le proposte includono:

  • Uno studio epidemiologico retrospettivo per analizzare le diagnosi di inidoneità e inabilità tra i docenti.
  • Programmi di formazione sui rischi professionali e sulle strategie di prevenzione per insegnanti e dirigenti scolastici.
  • La creazione di uno sportello medico-legale di supporto per i dirigenti.
  • Una revisione delle politiche previdenziali per adeguare i requisiti di pensionamento alla reale condizione psicofisica della categoria.

Alla luce di questi dati, la politica non può più ignorare il problema: affrontare il problema del burnout e dei pensieri suicidi tra i docenti non è solo una questione di salute pubblica, ma anche di qualità dell’istruzione e benessere sociale.

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