Scuole italiane: Legambiente lancia l’allarme e chiede soluzioni più efficaci nella gestione del PNRR - Studentville

Scuole italiane: Legambiente lancia l’allarme e chiede soluzioni più efficaci nella gestione del PNRR

Persistono i divari territoriali, con il Sud sempre in maggiore difficoltà. La transizione ecologica è troppo lenta e il PNRR fa molta fatica a decollare.
Scuole italiane: Legambiente lancia l’allarme e chiede soluzioni più efficaci nella gestione del PNRR

Il XXIII report “Ecosistema Scuola” stilato da Legambiente con i dati del 2022 rivela un ritardo cronico nelle scuole italiane ed evidenzia che più del 40% degli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è ancora bloccato nella fase iniziale del progetto, soprattutto nelle regioni del Sud.

Il report fa emergere la necessità di accelerare il passo nella riqualificazione delle scuole italiane, affinché le disuguaglianze territoriali non aumentino ulteriormente. La speranza è che le risorse del PNRR rappresentino ancora un’opportunità preziosa, ma non devono essere sprecate.

La situazione critica al Sud: manutenzione urgente e servizi scarsi

In Sicilia e in Calabria, ben una scuola su tre necessita di interventi urgenti di manutenzione mentre nelle scuole del Nord gli interventi sarebbero necessari solo nel 21,2% dei casi. La priorità del governo per il Ponte sullo Stretto di Messina solleva grandi preoccupazioni sulla situazione delle scuole del Mezzogiorno, che è già stata trascurata per troppo tempo. Inoltre, il report evidenzia che la mobilità sostenibile è a livelli bassissimi, con servizi scolastici poco garantiti, e che una scuola su due non dispone di palestre e impianti sportivi.

Oltre al Sud, nel Centro Italia colpito dal sisma del 2016 l’obiettivo della messa in sicurezza delle scuole è ancora un traguardo molto lontano.

I problemi energetici e lentezza nella transizione ecologica

Il rapporto denuncia che la transizione ecologica delle scuole procede a passi troppo lenti. Ad oggi, solo l’1,3% degli edifici scolastici costruiti nel 2022 segue principi di bioedilizia, mentre l’efficientamento energetico, nonostante sia stato affrontato da alcune amministrazioni, riguarda solo il 12,7% degli edifici scolastici costruiti negli ultimi 5 anni. In generale, la sicurezza energetica è ancora un problema, con solo il 5,4% degli edifici scolastici in classe A e ben il 73% in classe E, F e G.

La mancata realizzazione di nuove scuole e gli scarsi servizi

Nonostante le risorse stanziate con il PNRR, negli ultimi 5 anni la costruzione di nuove scuole si attesta allo 0,6%. I fondi stanziati per mense e tempo pieno, invece, ammontano a 519 milioni di euro, ma i servizi scarsi persistono, specialmente al Sud. I servizi scolastici rappresentano un aiuto fondamentale per la crescita, la socialità e l’inclusione: tra questi il dato più sconfortante riguarda proprio il tempo pieno, attivo solo nel 20% delle scuole del Sud e delle Isole, rispetto a una media del 35% nel Centro Nord.

Legambiente chiede una governance efficace e priorità di utilizzo dei fondi

Legambiente chiama il governo a dare priorità alla sicurezza e all’adeguamento sismico delle scuole in aree sismiche 1 e 2, oltre all’efficientamento energetico per raggiungere una diminuzione dei consumi almeno del 50%. Chiede inoltre la creazione di una struttura di governance per facilitare l’accesso e la gestione dei fondi per l’edilizia scolastica dal momento che l’infrastruttura scolastica andrebbe considerata come un asse strategico per la crescita del Paese, che necessita di un investimento costante e ampio.

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