Il 20 novembre 2025 si è svolto il primo appello degli esami del semestre filtro di Medicina, con prove di Chimica, Fisica e Biologia distribuite in 44 atenei italiani. Complessivamente sono stati somministrati circa 160.000 compiti a 55.000 candidati.
Nei giorni successivi sono emerse online alcune fotografie riconducibili ai materiali d’esame. Secondo le informazioni disponibili, le immagini sono state pubblicate nel tardo pomeriggio del 20 novembre, quando tutte le sessioni erano già concluse. Il numero di foto individuate risulta estremamente ridotto rispetto al totale dei compiti svolti.
Gli atenei finiti sotto la lente sono soprattutto l’Università Federico II di Napoli e l’Università di Catania. La diffusione delle immagini ha sollevato interrogativi sulla sicurezza delle prove e ha generato preoccupazione tra gli studenti che hanno sostenuto l’esame regolarmente, nel rispetto delle regole.
Il MUR: ricognizione digitale e gestione dei casi
Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha attivato una ricognizione sistematica online attraverso un crawler in grado di scandagliare milioni di pagine web. L’obiettivo è verificare la presenza di contenuti riconducibili alle prove di Chimica, Fisica e Biologia del 20 novembre.
Finora sono stati individuati due moduli domande pubblicati nel tardo pomeriggio, quando tutte le sessioni d’esame erano già concluse. Il dato numerico appare marginale rispetto alla scala complessiva dell’operazione: circa 160.000 compiti svolti da 55.000 candidati in 44 atenei italiani.
Le prove mantengono ancora l’anonimizzazione: l’associazione tra compito e candidato avverrà solo in una fase successiva. Solo dopo questa procedura, se necessario, si procederà all’annullamento delle singole prove secondo le normative vigenti.
La ricognizione ha permesso di recuperare anche post social di candidati che dichiarano apertamente di aver copiato. Questo materiale sarà trasmesso alla Polizia postale per le verifiche del caso. L’intervento ministeriale mira a ricostruire responsabilità individuali senza estendere le indagini oltre i singoli episodi documentati, rassicurando chi ha rispettato le regole.
L’Udu: reclamo al Comitato europeo e contestazioni
L’Unione degli Universitari ha annunciato la presentazione di un Reclamo Collettivo al Comitato Europeo dei Diritti Sociali, ritenendo che il semestre filtro presenti irregolarità strutturali troppo diffuse per essere affrontate esclusivamente con ricorsi nazionali. Il CEDS rappresenta l’unico organo europeo che può formalmente certificare una violazione della Carta Sociale Europea, imponendo a Governo e Parlamento di intervenire con effetto vincolante, senza attendere i tempi dei tribunali italiani.
Nel comunicato ufficiale, l’organizzazione elenca diverse criticità documentate:
- Violazioni dell’anonimato e della segretezza dei quesiti
- Standard di sicurezza in aula non rispettati
- Differenze sostanziali tra atenei su consegna dei materiali e gestione delle prove
- Assenza di tutele omogenee per studenti con disabilità e DSA
- Utilizzo non uniforme dei corsi affini e dei CFU
- Introduzione di limiti al soprannumero che impedirebbero a tutti gli esclusi di trovare posto
L’avvocato Michele Bonetti, esperto di diritto all’istruzione che firma l’informativa legale, sostiene che il semestre filtro abbia prodotto “plurime irregolarità e illegittimità”, traducendosi in una selezione posticipata dopo mesi di lezioni, affitti e spese. Secondo questa lettura, il numero chiuso non sarebbe stato abolito ma semplicemente spostato in avanti, mantenendo di fatto le barriere all’accesso.
Le scadenze e i prossimi appuntamenti
L’Unione degli Universitari ha annunciato che le adesioni al Reclamo Collettivo sono già aperte e resteranno attive fino al 9 dicembre 2025. La procedura è rivolta a tutti gli studenti che intendono far parte dell’iniziativa presso il Comitato Europeo dei Diritti Sociali.
L’11 dicembre è prevista una conferenza stampa in cui l’Udu illustrerà nel dettaglio le azioni legali avviate, le irregolarità documentate e le iniziative programmate nei prossimi mesi. L’obiettivo è portare all’attenzione pubblica le criticità emerse dal semestre filtro di Medicina.
Nella stessa giornata si terrà anche un flash mob, pensato per sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni sulle problematiche sollevate dagli studenti che hanno affrontato gli esami del 20 novembre.