Il nome della Rosa: commento del libro e recensione del film - Studentville

Il nome della Rosa: commento del libro e recensione del film

Il nome della rosa: analisi e commento del romanzo di Umberto Eco e link alla recensione del film del 1986. Troverai anche il riassunto completo del libro.

IL NOME DELLA ROSA: COMMENTO DEL LIBRO E RECENSIONE DEL FILM

Hai bisogno di fare un commento de Il nome della rosa di Umberto Eco ma non sai proprio da dove iniziare? Sei fortunato perché in questo articolo troverai un commento completo ed esaustivo sul romanzo, dall’analisi del genere letterario al titolo. All’interno, infatti, c’è anche il link alla recensione del film del 1986, una produzione cinematografica di grande successo, quasi alla pari del libro stesso.

Cosa aspetti? Corri a leggerlo.

Prima di ogni cosa però, se non hai ben presente la trama del romanzo, leggi: Il nome della rosa: riassunto del libro di Umberto Eco

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IL NOME DELLA ROSA COMMENTO

Il nome della rosa è un romanzo che potremmo definire postmoderno, pur avendo come ambientazione principale e tempo di narrazione il periodo medievale, di cui Eco era un profondo conoscitore. Si presenta quasi come un romanzo “giallo”, viste le tinte cupe a seguito dei delitti avvenuti nell’abbazia benedettina ai quali assistono Guglielmo da Baskerville e il suo giovane aiutante Adso da Melk. Sicuramente però non è un romanzo che si può etichettare ed ascrivere ad un singolo genere, ma allo stesso tempo non rappresenta un libro per pochi, e lo dimostrano le milioni di copie vendute in tutto il mondo. È comunque un romanzo complesso, dove si intrecciano citazioni nozionistiche, dai classici latini alla letteratura medievale, azione, tipica dei romanzi gialli e investigativi, e soprattutto richiami storici, filosofici e letterari. Perché, in effetti, Il nome della rosa è un romanzo storico: vicende e personaggi, seppur inventati, vivono in una determinata epoca storica e in un preciso contesto sociale: l’Italia medievale, che Eco ricostruisce perfettamente tramite la narrazione delle controversie religiose e degli scontri tra Papato e Impero, inserendo oltre a personaggi inventati, anche figure storiche, come l’imperatore Ludovico il Bavaro o fra Dolcino. Ed è in questo contesto che si compiono i delitti che appaiono al lettore misteriosi ed enigmatici e lui stesso viene sfidato, accompagnando Guglielmo e Adso a partecipare all’azione, cercando di raccogliere gli indizi necessari per stanare il colpevole. In questo contesto ben preciso, non mancano richiami ai romanzi ottocenteschi alla cultura dei mass-media. Innanzitutto perché il romanzo è anche un giallo, e del resto delitti e indagini sono tipici di questo genere letterario; e lo stesso nome di Guglielmo da Baskerville ricorda in maniera inequivocabile il titolo del libro di Arthur Conan Doyle, Il mastino dei Baskerville, una delle indagini più note di Sherlock Holmes: come lui anche Guglielmo adotta il metodo deduttivo e il ragionamento per arrivare alla soluzione dell’enigma. Il libro è sicuramente impegnativo, date le numerose discussioni filosofiche e citazioni in lingua latina, ma di piacevole lettura grazie all’espediente dell’intreccio narrativo investigativo: quando si entra nel vivo dei fatti si prova il desiderio di vedere come prosegue la storia e scoprire quali saranno le prossime mosse dell’”assassino” e quelle del frate investigatore, senza riuscire a interrompere la lettura. Un’ultima considerazione va fatta sul titolo, estrapolato e modificato da un esametro tratto dal De contemptu mundi di Bernardo Morliancense, autore del XII secolo. Eco, dopo aver scartato diverse opzioni per il titolo, propense per questo, per mettere l’accento sulla transitorietà delle cose. L’autore, per spiegarlo, mette alla fine del suo libro la frase: “Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus”: la rosa primigenia esiste solo come nome, noi possediamo nomi nudi. La riflessione che ne consegue è che alla base della realtà delle cose umane e della conoscenza rimangono solo i “nomi”; riflessione che del resto deriva dagli interessi filosofico-semiologici di Eco che sottointendono come le cose passino e di queste restino soltanto i loro nomi.

IL NOME DELLA ROSA: SCHEDA FILM

  • Titolo Originale: The Name of The Rose
  • Data di produzione: 1986
  • Regista: Jean-Jacques Annaud
  • Durata: 126 minuti
  • Genere: thriller, storico, giallo
  • Ambientazione: monastero medievale, 1327
  • Cast: Sean Connery, F. Murray Abraham, Elya Baskin, Fëdor Fëdorovi? Šaljapin

IL NOME DELLA ROSA: RECENSIONE E ANALISI DEL FILM

Il Nome Della Rosa è un film del 1986 tratto ovviamente dall’omonimo libro e diretto dal regista francese Jean-Jaques Annaud. Fu girato fra Italia, Francia e Germania e ha come protagonisti principali Sean Connery, che interpreta Guglielmo da Baskerville e  Christian Slate, Adso da Melk. Per la recensione del film e per conoscere le differenze tra il libro e la complessa produzione cinematografica, leggi: Il Nome della Rosa: analisi del film e differenze col libro

Qui invece trovi tutto sull’autore:

RIASSUNTI PER I COMPITI

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(Foto: Il nome della rosa, courtesy of Cristaldi Film, Radiotelevisione Italiana, Neue Constantin Film, Zweites Deutsches Fernsehen (ZDF), Les Films Ariane, France 3 Cinéma)

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