Metodologia Clil alle scuole elementari - Studentville

Metodologia Clil alle scuole elementari

Il ministro Giannini sostiene che bisogna introdurre la metodologia Clil dalla prima elementare.
Metodologia Clil alle scuole elementari

Si è tanto parlato sull'introduzione della metodologia Clil alle ultime classi delle scuole superiori, e ieri il ministro Giannini, in visita all'Istituto Nazionale per la Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (Indire) a Firenze, per una conferenza sul multilinguismo, ha parlato dell'introduzione di una seconda lingua straniera nella scuola primaria, fin dalla prima elementare. Non si tratta però del semplice insegnamento di una lingua straniera, ma dell'introduzione della metodologia Clil, ovvero l'insegnamento di una materia non linguistica in inglese o in un'altra lingua. 

Cos'è la Metodologia Clil

La metodologia Clil, ricordiamo, è un metodo d'insegnamento che prevede lo studio di alcune discipline in lingua straniera. Il sistema è stato sperimentato per la prima volta in Canada intorno agli anni Sessanta, e successivamente introdotto in altre nazioni. In Europa la metodologia Clil è stata adottata intorno agli anni Novanta, mentre in Italia è stata introdotta nei licei linguistici nel 2012, e prossimamente partirà anche in tutti gli altri licei e negli istituti tecnici e professionali. Inoltre, una sperimentazione è stata avviata dalla seconda elementare, ma la Giannini intende arrivare anche in prima elementare.

Metodologia Clil e il problema della formazione dei docenti

Il problema riguarda essenzialmente la formazione dei docenti, in quanto spesso non hanno le competenze adatte: tanti sono gli insegnanti che possiedono una certificazione d'inglese, ma la maggior parte non arriva al livello C1. In attesa dei corsi di formazione però, il ministro Giannini sostiene che per impartire una disciplina non linguistica in inglese, sarà anche sufficiente un livello B2.

Perché puntare sulla metodologia Clil

Per poter stare al passo con tutti gli altri Paesi europei, è necessario che l'Italia raggiunga un buon grado di bilinguismo o multilinguismo. Per raggiungere questo obiettivo, occorre agire fin dalla scuola primaria, attraverso un insegnamento diffuso e attraverso la mobilità tra parlanti. 

 

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