Va, và o va': come utilizzarlo correttamente

Si scrive va, và o va’?

Siete stati colti da un dubbio improvviso e non sapete se scrivere va, và o va’? Proviamo a scoprirlo insieme allora. Diciamo prima di tutto che su queste forme, come ad esempio “fa, fa’ o fa” si crea tanta, tantissima confusione, ma noi di Studentville siamo qui apposta per voi. Ecco la spiegazione breve, concisa e chiara che darà risposta a tutte le vostre domande e a tutti i vostri dubbi.

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Va, và o va’: come utilizzarlo correttamente

Prima di tutto partiamo col dire che Va e va’ sono due omonimi. Quindi è facilissimo confondersi, tuttavia occorre far riferimento alle regole grammaticali fondamentali per poter usare correttamente queste forme, capendo anche le sostanziali differenze:

Va senza apostrofo, è la terza persona singolare del presente indicativo del verbo andare. Esempio: Oggi Maria va al lavoro in autobus.

Va’, con l’apostrofo, è la seconda persona dell’imperativo del verbo andare, cioè il troncamento di vai. Esempio: Va’ al diavolo.

La grafia và, con l’accento, che talvolta si incontra sia per l’indicativo, sia per l’imperativo, è in entrambi i casi una grafia errata e da evitare proprio come dò, fà e stà. Il “và” accentato si usa soltanto come desinenza nei composti di andare, secondo la regola per cui l’accento grafico è obbligatorio nelle parole composte accentate sull’ultima sillaba, anche se l’ultima parola – da sola – andrebbe scritta senza accento. Esempio: Quest’anno Anna Paola rivà (riandare) in Brasile.

Va e va’: frasi ed esempi

Come avete letto, le due forme corrette vanno utilizzate in base al tempo e al modo che serve alla frase che volete scrivere. Ecco alcuni esempi che chiariranno meglio il concetto: