I dati del Censis per l’anno accademico 2024/2025 rivelano una notizia incoraggiante per il panorama universitario italiano: le immatricolazioni sono cresciute del 5,3% rispetto a marzo 2024. Questo incremento rappresenta un segnale positivo per gli studenti diplomati che si trovano ancora incerti nella scelta del proprio percorso formativo, offrendo una panoramica utile delle tendenze in atto.
L’analisi, basata sui dati dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti Universitari, evidenzia come negli ultimi 25 anni il numero complessivo di immatricolati sia aumentato del 21,3%, con particolare crescita nelle aree sanitarie e STEM che hanno registrato incrementi significativi rispettivamente del 63,2% e 42,8%.
Il panorama regionale delle iscrizioni
Le disparità territoriali nell’incremento delle immatricolazioni universitarie delineano un quadro complesso del sistema accademico italiano. Gli atenei del Centro Italia guidano la crescita con un sorprendente +14%, trascinati da università come La Sapienza di Roma e l’Università di Firenze, che hanno registrato aumenti significativi nelle iscrizioni ai corsi economici e sanitari.
Il Meridione conferma il suo dinamismo con un solido +6,1%, sostenuto dalla crescente attrattività di atenei come l’Università Federico II di Napoli e l’Università di Bari, particolarmente apprezzate per i corsi in scienze motorie e discipline STEM.
Al contrario, il Nord mostra segnali preoccupanti: mentre il Nord-Est si limita a un modesto +2%, il Nord-Ovest registra addirittura un calo dello 0,9%, evidenziando possibili difficoltà strutturali o maggiore concorrenza con atenei stranieri nelle regioni più industrializzate del Paese.
Le dinamiche delle aree disciplinari
L’area giuridica, economica e sociale mantiene il primato con il 35,4% delle immatricolazioni, trainata principalmente dai corsi di economia che rappresentano il 43,1% delle nuove iscrizioni. Al secondo posto si posizionano le discipline STEM con il 28,6%, dove spicca l’ingegneria industriale e dell’informazione con il 42,6% degli iscritti.
L’area sanitaria e agro-veterinaria conquista la terza posizione con il 18,4% di immatricolati, concentrati principalmente nell’ambito medico-sanitario e farmaceutico. Chiude la classifica l’area artistica, letteraria ed educazione con il 17,6%.
Negli ultimi 25 anni emerge il boom delle scienze motorie e sportive con un incremento straordinario del 224,9%, che sale al 309,5% tra i maschi. Parallelamente, architettura e ingegneria civile registrano un calo del 20,1%, mentre informatica e tecnologie ICT crescono del 48,5%. Il settore giuridico subisce il crollo più significativo con -25,3% di iscritti.
Le variazioni di genere: i dettagli dei dati
I dati del Censis rivelano significative differenze di genere nelle scelte universitarie degli ultimi 25 anni. Nei corsi di informatica e tecnologie ICT, l’incremento degli iscritti maschi raggiunge il 54,8%, superando nettamente quello delle studentesse con il 21,2%.
Una tendenza che si inverte completamente in ingegneria industriale e dell’informazione, dove le donne registrano un boom straordinario del 173,6% contro il 35% degli uomini. Nel gruppo scientifico le immatricolate femmine crescono dell’83,8% rispetto al 60,5% dei colleghi maschi. Le disparità emergono anche nel settore motorio, con gli studenti maschi che aumentano del 309,5% nei corsi di scienze motorie e sportive.